Come programmare il tapering in arrampicata sportiva

Il tapering è, in arrampicata così come nelle altre discipline sportive, un periodo di scarico che serve ad entrare nella supercompensazione e quindi nel momento di forma più alta in vista di una gara o del weekend che aspetti da tutto l’inverno. Settembre molto spesso rappresenta uno dei periodi di migliori condizioni dell’anno, dove si ha voglia di portare a casa i progetti su cui abbiamo lottato nelle giornate più calde ed umide estive. Come ci spiega Daniele di DP Climbing, con un’accurata programmazione possiamo arrivare al top della forma al momento giusto.

 

 

In tutti gli sport il tapering è caratterizzato da una o due settimane di allenamento a massima intensità ma minimo volume, quindi con poche ripetizioni e tanto riposto tra i set, che ci serve ad accumulare la minor quantità di fatica possibile mantenendo alto lo stimolo muscolare. Idealmente il tapering segue un periodo di circa tre settimane dedicate al lavoro sulla potenza o sulla resistenza di breve durata e mantiene molti aspetti esattamente identici a quest’ultimo periodo di allenamento: stessi esercizi, stesso numero di sessioni settimanali e stesso metodo di lavoro. Le uniche variabili su cui andremo a intervenire saranno quindi sul volume: meno ripetizioni per set, oppure meno set. Insomma dobbiamo stancarci il meno possibile lavorando però ad alta intensità, sfruttando gli esercizi per cui il nostro corpo ha già sviluppato un adattamento molto elevato.

 

 

Infatti, come sottolinea il libro “Periodizzazione dell’allenamento sportivo”, il momento di forma più alto negli sport individuali si traduce con un’altissima reattività muscolare e una tempo di recupero molto breve. Per raggiungere questo risultato, è necessario nel periodo di taper ridurre al minimo i fattori che inducono stress nell’arrampicatore, siano quelli fisici legati ad un alto volume nell’allenamento o quelli psicologici legati principalmente all’ansia sulla propria forma fisica.

 

 

Detto ciò, come ci ammonisce saggiamene Alessandro Lamberti nella nostra guida onnipresente “Jollypower vol.1”, purtroppo alcuni allenamenti eseguiti in maniera non corretta possono anche non portare alla sovra compensazione in cui tutti riponiamo le nostri migliori aspettative. Questo in linea generale può capitare maggiormente per periodizzazioni eseguite in autonomia e con poca esperienza, aggiungiamo noi, anche perché purtroppo i calcoli sul numero di giorni di tapering necessari per compensare al massimo sono estremamente soggettivi. Sarà solo dopo una serie di sovra compensazioni non avvenute che troveremo la nostra “routine precompetitiva” (o preparatoria al viaggio o al weekend dove vogliamo dare tutto) che funziona perfettamente su di noi.

 

 

Disclaimer. I suggerimenti proposti in tutti gli articoli sul training non pretendono di essere esaustivi; avendo carattere solamente informativo, non sostituiscono in nessun modo il parere di trainer ed istruttori di arrampicata. Gli allenamenti per l’arrampicata possono essere estremamente traumatici ed arrecare danni anche gravi all’organismo, pertanto devono essere eseguiti solo in presenza di personale qualificato. Nonostante il nostro impegno, non è possibile garantire l’assenza di errori e l’assoluta correttezza delle informazioni divulgate.

 

 

photo credits: eddie fowke

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