Il piano B degli arrampicatori alle prese con il 2021

Il 2020 è stato un anno, vogliamo dire così, “tosto” e per chi vive di aria aperta, sport e weekend in outdoor, lo spirito di adattamento verso delle forti limitazioni è stato un obiettivo primario. “Arrangiarsi” è stata la parola d’ordine per un nuovo modo di allenarsi e di arrampicare che ci ha colti tutti alla sprovvista: ma non è così per il 2021! Forti della nostra esperienza tra gli alti e bassi del “si può fare”, del “si può fare ma solo in parte” e del categorico “non si può fare”, abbiamo ora a disposizione un piano di contrattacco per ogni evenienza.

 

 

-Costruirsi un bunker per l’allenamento. Qualche fortunato e lungimirante climber aveva già un angolino in casa destinato almeno ad un trave, qualcuno è corso ai ripari subito ed altri hanno tergiversato nella speranza (che ammiriamo molto) che le cose migliorassero in fretta. Il secondo lockdown autunnale ha fatto capire a tutti una verità assoluta: non attendiamo oltre. Tra il trave in cucina ed una camera da letto completamente smontata per ricostruirsi un muro, avere un luogo dove poter non solo allenarsi, ma anche sfogare l’energia che non possiamo convogliare sulla roccia, si rivela una risorsa indispensabile per restare in forma, anche mentalmente.

 

 

-Seguire un piano. Anche in questo caso abbiamo tutti approcciato il primo lockdown con un “vado avanti con la scheda che stavo seguendo in palestra così come riesco”, oppure con un paio di sospensioni “per mantenere lo stimolo alto” sicuri che un paio di mesi a ritmo rallentato non avrebbero avuto grosse conseguenze sul nostro livello di forza. In realtà se iniziamo a pensare a periodi di tempo sempre più lunghi, avere una programmazione che possiamo seguire a casa senza penalizzare gli obiettivi degli allenamenti ci può far passare indenni questi mesi senza palestre. Oltre alla forte motivazione che una scheda ci può dare già solo nel fatto di riuscire a portarla a termine.

 

 

-Fare una mappatura di tutte le aree limitrofe, anche in fase esplorativa. Nel capitolo “si può fare ma solo in parte” rientra tutta una serie di limitazioni parziali che abbiamo visto crescere e diminuire di intensità in questi ultimi mesi. Il divieto di uscire dalla propria regione, ad esempio, nulla sarebbe se non fosse che la tua regione è sommersa dalla neve e quella limitrofa beneficia di temperature gradevoli e roccia asciutta. Ecco perché è giunto il momento di fare una mappatura dettagliata delle aree vicino casa che hai sempre scartato a priori, prendendo nota in maniera meticolosa del tipo di esposizione del sole, dei tempi di asciugatura della roccia e di alcuni massi interessanti che si potrebbero andare a pulire.

 

 

-Fare un elenco di video che non abbiamo ancora visto. Guardare video di arrampicata in lockdown può avere un duplice effetto: farti scattare la motivazione a mille per una doppia session di allenamento nel weekend oppure farti cadere nello sconforto per tutte le vie che non puoi provare. Se rientri nel secondo caso, passa pure al consiglio successivo.

 

 

-Redigere una wishlist di libri di arrampicatori. I libri invece fanno sempre piacere perché ci trasportano via con sé in una dimensione lontana da quella che stiamo vivendo, ma senza farci sentire il peso di essere sul divano. Ecco perché è arrivato il momento di farsi una bella lista dei desideri e fare un po’ di scorta di materiale su personaggi che ci hanno ispirato, o perché no, sui migliori manuali di allenamento. Scoprirete che di libri belli ce ne sono davvero tanti.