Arrampicare sulle vie storiche di Grotti con ArrampicaRoma Nord

Nel comune di Cittaducale in provincia di Rieti, e più precisamente tra i boschi della verdeggiante Valle del Salto, si erge un impressionante muro verticale di conglomerato, oggi meta di riferimento per moltissimi arrampicatori del centro Italia.

 


A partire dalla fine degli anni ’90 Grotti è diventata una destinazione molto gettonata per i weekend invernali che rappresentava, se vogliamo, un “diversivo” alla più storica Ferentillo. Dopo qualche anno in cui ha ricevuto meno visite da parte degli arrampicatori laziali, Grotti è tornata a far parlare di sé anche grazie a recenti lavori di richiodatura e sistemazione degli accessi, tanto da acquisire quasi la fama di “falesia affollata”. Per contro Il suo sviluppo - e la quantità incredibile di vie e settori che sono stati attrezzati negli anni - danno la possibilità a tutti di trovare un angolo di quiete in [quasi] ogni momento dell’anno.

 

 

Fonti e riferimenti sulla storia di Grotti


Qui sono passati tutti i personaggi storici del centro Italia, come ci racconta sia l’approfondimento sulla guida ArrampicaRoma Nord, sia Alessandro Lamberti nel suo libro Run Out (che abbiamo recentemente presentato qui), lasciando un’aura di “arrampicata mistica” nell’immaginario collettivo che tutti abbiamo rispetto a Grotti.

 

 

Come dice la guida di Riccardo Innocenti: “Grotti è il duro per antonomasia, uno dei templi dell’alta difficoltà nel Lazio”. Sarà la roccia: un calcare conglomerato a buchi e qualche tacchetta, con cui pochi riescono a sviluppare un immediato buon “feeling”, soprattutto se si arriva da stili di arrampicata caratterizzati da movimenti dinamici su buone prese o dalle pinzate dei muri di calcare a canne.

 

 

L’arrampicata a Grotti

 

A Grotti si arrampica con tecnica, forza, concentrazione e controllo assoluto sulle proprie “nevrosi”: è qui, nel settore Iniziazione, che si svolgono le furiose vicende del capitolo “Sfoghi” del libro Run Out, sulle prese mai troppo confortanti di “El Grinta”. Un tiro che fa ancora adesso rivedere a tutti gli arrampicatori che lo provano il concetto classico e un po’ sottostimato di “via di riscaldamento”.

 


La forza nelle dita, la capacità di strizzare le prese - reclutando anche le più minuscole fibre dell’avambraccio – e l’intuizione sul modo migliore per fare stare più dita possibili su buchi piccoli e taglienti sono requisiti necessari per riuscire a divertirsi in questa meravigliosa falesia. Chi viaggia su difficoltà molto sostenute dovrà iniziare ad allenare monoditi e biditi, che qui abbondano.

 

 

Le vie, solo in rari casi più lunghe di venti metri, rendono felici e pieni di progetti tutti quegli arrampicatori che preferiscono un’arrampicata corta ed intensa, dove dare il tutto per tutto nel giro di quindici metri (in media). I muri sono verticali o leggermente strapiombanti, anzi per dirlo con le parole di Jolly: “la pendenza della parete [non è] mai troppo strapiombante, ma comunque abbastanza ripida da richiedere molta forza”, con alcune meraviglie dell’alta difficoltà con passaggi in tetto.

 

 

Vie storiche

 

Forse non tutti lo sanno, ma c’è una via di Grotti che ogni arrampicatore alle prese con l’allenamento specifico conosce almeno “visivamente”: è quella riprodotta sulla copertina del Jollypower vol. 1. La celebre foto di Alfredo Smargiassi, tra l’altro chiodatore della via, ritrae Jolly su quello che è stato – fino al 2020 – un progetto storico di Jolly. “Ultimo tango a Zagarolo” porta il nome di Grotti nel “regno” del nono grado con la difficoltà proposta del 9a/+ da parte di Elias Iagnemma.

 

 

Ovviamente Alessandro Lamberti non poteva non dedicare uno degli approfondimenti del Jollypower vol.1 a questa falesia: in “Stato di Grazia” racconta la First Ascent Onsight di Alto Gradimento. Una via di 8a di ben trentacinque metri che rappresenta ancora oggi un obiettivo molto ambito tra i climber che hanno il livello per poterla provare. E di provarla Onsight, vorremmo aggiungere.

 

 

Ne parla anche lo speciale di Versante Sud sui “Sessanta Monotiri storici italiani”, anche se il focus è su un’altra via fantastica: Assalto Frontale, una via di 8a+ su un muro strapiombante a buchi, sempre nel settore “Muro dell’Inverosimile”.

 

 

La guida

 

Abbiamo già citato la guida ArrampicaRoma Nord, un lavoro immenso che porta la firma di Riccardo Innocenti. Oltre a una quantità incredibile di falesie che puoi visitare tra Toscana, Lazio e Umbria, propone approfondimenti con i personaggi più rilevanti, informazioni dettagliatissime sui diversi tipi di chiodatura, e schede di una precisione pazzesca per ogni settore descritto. Altamente consigliata per chiunque voglia sperimentare le infinite possibilità dell’arrampicata in Centro Italia.