Scarpette arcuate o asimmetriche?

Le scarpette da arrampicata hanno una serie di caratteristiche strutturali che le rendono incredibilmente diverse dal normale concetto di “scarpa” ed allo stesso tempo incredibilmente specifiche per il nostro sport. Per chi non ha dimestichezza con la lettura delle schede dei prodotti ed i termini più tecnici relativi all’attrezzatura da arrampicata in generale, alcuni attributi con cui vengono definite e catalogate le scarpette risultano molto simili e spesso generano confusione. Vediamo di cosa si tratta e su quali aspetti influiscono.

 

 

Asimmetria

 

La curva della parte anteriore della scarpetta ne definisce l’asimmetria, che non coincide con l’arcuatura o incurvatura della suola. Questa caratteristica può essere poco o molto pronunciata ed influisce sulla tensione finale della scarpa, ovvero su quanto la struttura della scarpetta ci aiuta ad imporre la corretta forza sulla punta.

 

 

Una scarpetta da arrampicata poco asimmetrica avrà una vestibilità quasi simile ad una scarpa normale, seguendo la forma naturale del nostro piede. E’ la scelta prioritaria per chi cerca comfort assoluto o magari scarpette da tenere molto a lungo, come nelle vie lunghe. Di solito una asimmetria poco marcata si sposa bene con una rigidità complessiva abbastanza alta, e questo per dare il massimo del supporto sui piccoli appoggi, come nelle vie in placca o sui buchi.

 

 

Spesso le scarpe poco asimmetriche vengono "liquidate" dagli arrampicatori evoluti come scarpette da beginner o poco performanti: non è propriamente esatto, anzi, sarebbe meglio considerarle scarpette polivalenti che si comportano in maniera eccellente anche nell'arrampicata trad di qualsiasi difficoltà e sulle big wall. 

 

 

 

 

Incurvatura / Arcuatura

 

Ed eccoci all'altro argomento "hot" delle scarpette insieme all'asimmetria: l'arcuatura od incurvatura della punta. Al contrario dell'asimmetria, che riguarda più che altro la parte anteriore della scarpetta, l'incurvatura parte dal tallone ed arriva fino alla punta, determinandone l'aggressività. Quasi sempre una forma molo asimmetrica porta con sè un'arcuatura pronunciata, diventando una "combo" di fattori particolarmente adatta non tanto agli atleti super evoluti, quanto a situazioni di boulder in strapiombo o arrampicata indoor. Questo tipo di scarpetta ha, per contro, la prerogativa di non essere comodissima ai piedi e quindi di richiedere una maggiore abitudine alla sopportazione di questo tipo di calzata. Detto questo anche arrampicatori di livello intermedio possono trarre grandi benefici dai modelli più aggressivi.

 

 

Rigidità

 

Abbiamo parlato di rigidità, ed allora andiamo leggermente più a fondo. Come detto sopra. è facile trovare una rigidità medio alta in abbinamento ad una forma poco asimmetrica: questo ci aiuterà ad essere precisi in fase di spinta sui piccoli appoggi. Una scarpetta più rigida fa una parte del lavoro "al posto nostro", sollevando l'arco plantare dall'ingrato compito di sostenere da solo tutto il nostro peso; per lo stesso motivo non sarà però la scelta più indicata per l'arrampicata indoor o dove troviamo comunque appoggi per i piedi molto grandi e che necessitano una buona flessibilità della scarpa. Adattandosi anche alle superfici più svase, sarà in grado non solo di trasmettere una buona spinta, ma di darci una buona "tirata" nel momento in cui andiamo ad agganciare la punta o il tallone.

 

 

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