Quattro aree di arrampicata sportiva e boulder in Piemonte

Parlare di tutte le aree di arrampicata sportiva e boulder del Piemonte sarebbe un'impresa da enciclopedia in ventisette volumi: ecco perché abbiamo voluto seguire le impronte della casa editrice torinese Blu Edizioni per proporvi quattro aree non tanto conosciute per chiunque non sia "della zona". Sono concentrate nella Provincia di Cuneo ed offrono possibilità di arrampicata per i livelli facili ed intermedi, con stagionalità diverse. Arrampicata sportiva, boulder od entrambe le discipline nella stessa area: scopriamole insieme!

 

 

Valdinferno - boulder

 

Area boulder decisamente invernale grazie alla sua esposizione in pieno sud, con massi di quarzite e passaggi su tacche nettissime e svasi da tenere con la potenza dei pettorali e tanta fiducia nel grip. Molto spesso i boulderisti che non hanno troppa confidenza con questo tipo di roccia hanno bisogno di qualche giornata di “acclimatamento” per trovare il feeling giusto con prese che sembrano allo stesso tempo sfuggenti e molto nette. L’area è stata frequentata da personaggi di altissimo livello come Patrick Berhault e Christian Core, che hanno lasciato agli arrampicatori di queste zone passaggi su cui poter passare pomeriggi e stagioni intere.

 

 

Nonostante per tutto l’inverno la Grotta delle Fate – uno dei massi più duri dell’area – sia sempre molto frequentata, Valdinferno non è un’area solo per top climber che cercano l’alta difficoltà con temperature estreme: anche in primavera ed autunno è possibile arrampicare bene grazie all’ombra dei faggi e su passaggi di ogni difficoltà. Quel che è certo è che a Valdinferno non puoi mai dare nulla per scontato, ed anche i passaggi più semplici richiedono un’ottima tecnica di arrampicata. A questo link trovi un nostro precedente post con maggiori informazioni.

 

 

Frabosa Soprana e Sottana – Sport climbing

 

Siamo sempre alle prese con la quarzite, ma questa volta sui torrioni di roccia compatta dell’area di Frabosa, caratterizzati principalmente da fessure e tacche. La maggior parte delle vie copre ogni range di difficoltà dal facile all’intermedio, con qualche linea molto bella che arriva fino al 7b e 7c. Qui il periodo migliore per arrampicare è dalla primavera all’autunno, con molti settori all’ombra dei quali possiamo usufruire anche nelle giornate più calde.

 

 

Le lunghezze non sono mai estreme: in generale una corda da 60 metri può essere sufficiente per la maggior parte delle vie (in ogni caso fai riferimento alle lunghezze indicate dalla guida di Blu Edizioni), ma non faticherai a trovare anche qualche tiro molto concentrato di otto o dieci metri. In questi casi ovviamente lo stile è più boulderoso e di forza, mentre sulle lunghezze di venti o venticinque metri troverai uno stile più tecnico e di continuità. Alla base di alcuni pilastri esistono dei passaggi di boulder in traverso, tutti appositamente segnalati sulla guida.

 

 

Miroglio – falesia e bouldering

 

Anche l’arrampicata a Miroglio si sviluppa su torrioni di quarzite con lunghezze mediamente maggiori rispetto a Miroglio, ossia dai venti ai quaranta metri. L’arrampicata è anche in questo caso principalmente tecnica e si sviluppa su muri verticali o leggermente strapiombanti dove troviamo buone prese, fessure e tacche. Questa falesia viene spesso frequentata dai partecipanti a corsi su roccia e neofiti anche grazie all’ottima chiodatura che aiuta a prendere confidenza con le prime manovre e tecniche di progressione. Come per Frabosa, alla base dei torrioni è possibile provare dei boulder in traverso. Ad eccezione dell’estremamente caldo ed estremamente freddo, è possibile arrampicare a Miroglio tutto l’anno.

 

 

Valle Gesso – bouldering

 

Tutti gli arrampicatori cuneesi hanno particolarmente a cuore la Valle Gesso, generalmente frequentata per via della famosissima falesia di Andonno. L’estensione della Valle e la bellezza in generale sia dei luoghi che della roccia ha però permesso uno sviluppo dell’arrampicata a 360°, con un interesse per le aree boulder sempre più marcato. A differenza di Valdinferno, dove i massi sono concentrati in un’unica zona e dove puoi spostarti rapidamente a piedi da un settore all’altro, in Valle Gesso troviamo singoli massi disseminati un po’ ovunque, ed alcune aree con una concentrazione di linee più alta. La guida di Blu Edizioni esplora in questo “primo atto” il Vallone di San Giacomo di Entracque che offre massi eccezionali, come Bellerofonte, ed aree con una buona concentrazione di massi come Isengard.

 

 

In Valle Gesso generale si arrampica bene nelle mezze stagioni, specialmente in autunno, con qualche temerario tentativo estivo sui massi esposti all’ombra o arrivando nel tardo pomeriggio. Quasi sempre la roccia è gneiss e le possibilità di arrampicata talmente ampie che non faticherai a trovare linee per ogni livello e con stili anche molto diversi tra loro. La Valle Gesso fa parte del Parco Naturale delle Alpi Marittime: probabilmente incontreremo camosci, stambecchi ed altri esemplari di fauna selvatica, soprattutto nelle giornate più silenziose. Ricordiamoci di avere un occhio di riguardo extra per queste aree protette. Trovi qui un nostro precedente post sul bouldering in questa zona.