Olimpiadi di arrampicata Tokyo 2020: medaglia d’oro per Gines Lopez, fuori dal podio Ondra

Prima giornata di finali per le Olimpiadi di arrampicata sportiva a Tokyo 2020: le qualifiche ci hanno lasciato qualche sentimento di amarezza, ma le Olimpiadi vanno avanti e noi non vediamo l’ora di assistere alla diretta. Sono otto gli atleti che partecipano alla finale, ma solo sette si presentano: come abbiamo visto nella giornata di martedì, purtroppo il francese Bassa Mawem ha subito un infortunio al braccio destro durante la salita della via di Lead. Gli atri sette finalisti sono: Nathaniel Colemann, Alberto Gines Lopez, Adam Ondra, Jakob Schubert, Colin Duffy, Tomoa Narasaki e Mickael Mawem.

 

 

 

 

La Speed

 

E si parte con la velocità, nella formula a duelli che già conosciamo dalle gare di Coppa del Mondo: Bassa Mawem quindi non si presenta allo scontro diretto con Adam Ondra, che decide comunque di fare la sua prima salita. Accede automaticamente allo scontro successivo con un tempo per lui soddisfacente di 7’44. Lo scontro successivo è tra Colin Duffy ed Alberto Gines Lopez: la falsa partenza dell’americano fa passare al turno successivo lo spagnolo, aprendo le porte ad una classifica di Speed quantomeno inaspettata.

 

 

Tocca a Tomoa Narasaki e Jakob Schubert: naturalmente è Narasaki il favorito, che non delude e sale con un precisissimo tempo di 6’11. E’ il turno di Mickael Mawem e Nathaniel Coleman: si difende bene lo statunitense che per pochi centesimi di secondo non passa al round successivo.

 

 

Quel che succede dopo è incredibile perché Adam Ondra si ritrova a combattere per il terzo e quarto posto, superando le sue aspettative più ottimistiche: ed oltretutto migliora di volta in volta il suo tempo, arrivando ad un personalissimo ottimo tempo di 6’86. Il suo entusiasmo è contagioso, Adam Ondra ci fa stare incollati ed a gioire con lui di un round di Speed su cui nessuno avrebbe scommesso.

 

 

Alberto Gines Lopez va avanti per la sua strada, duello dopo duello, ed arriva a scontrarsi con Tomoa Narasaki: il giapponese è il favorito indiscusso, ma scivola subito in partenza e Gines Lopez sale sempre più sicuro di sé. Ed è primo, con un punteggio che lo proietta tra gli inaspettati candidati ad una medaglia.

 

 

La classifica della Speed vede Alberto Gines Lopez primo, seguito da Tomoa Narasaki, Mickael Mawem, Adam Ondra, Colin Duffy, visibilmente deluso per la sua falsa partenza, Nathaniel Coleman, Jakob Schubert e Bassa Mawem. Mezz’ora di riposo e si parte per il boulder.

 

 

 

 

La gara boulder

 

Formula diversa per le finali boulder: sono tre i problemi che gli atleti dovranno risolvere in quattro minuti dopo una ricognizione collettiva. I tracciatori ci regalano per le finali tre problemi spettacolari e molto estetici con una combinazione tra volumi, compressioni e prese piccole che ci fanno assistere ad un round sorprendente, dove ogni boulder è capace di stravolgere la classifica.

 

 

Si inizia con un boulder tecnico di equilibrio e precisione, che porta tutti al top tranne lo spagnolo Gines Lopez; oltre a lui solo Adam Ondra scivola ed impiega due tentativi per risolverlo.

 

 

Il blocco numero due ha prese lontane e volumi grigi che lasciano presumere movimenti dinamici e spettacolari: ed infatti è una “corsa su volumi” con un doppio movimento di coordinazione per fermare la zona ed un aggancio di punta per riuscire ad accoppiare un top non troppo generoso. Lo sale agilmente solo Nathaniel Coleman, raggiungono la presa di zona tutti meno Adam Ondra, che inizia visibilmente ad accusare un filo di stress.

 

 

 

 

Sul terzo boulder si decide probabilmente la classifica di questo round: un boulder da scalare, dove gli atleti possono esprimere tutta la loro forza nelle dita stringendo il più possibile le prese avvitate sui volumi grigi, disposti molto esteticamente a raggi. Si rivela più difficile del previsto, soprattutto nella sezione dopo la zona, che nessuno riesce a superare. A questo punto contano i tentativi, ma per Adam Ondra non si mette benissimo ed anche Alberto Gines Lopez perde quota. Molto bene invece Nathaniel Coleman e Mickael Mawem, che vedono il sogno di una medaglia diventare sempre più vicino.

 

 

Questa imprevedibile classifica boulder vede quindi al primo posto Nathaniel Coleman, poi Mickael Mawem, Tomoa Narasaki, Colin Duffy, Jakob Schubert, Adam Ondra, Alberto Gines Lopez e Bassa Mawem. Nella combinata abbiamo Mickael Mawem temporaneamente al primo posto, Tomoa Narasaki, Nathaniel Coleman, Alberto Gines Lopez, Colin Duffy, Adam Ondra, Jakob Schubert e Bassa Mawem. Ma è ora della decisiva prova finale: la lead, la specialità dove Adam Ondra, Jakob Schubert ed Alberto Gines Lopez possono ancora ribaltare tutto.

 

 

 

 

La lead

 

Esce per primo Tomoa Narasaki che sale fino alla presa 33 con una prova che sembra inizialmente abbastanza buona, considerato che non è la sua specialità. Si ferma prima di lui un affaticato Mickael Mawem, in evidente difficoltà nella Lead, e conclude la sua prestazione olimpica alla presa 23. Si accomoda anche lui insieme a Narasaki per vedere cosa ci porterà questo round.

 

 

Esce Nathaniel Coleman, ancora carico dalla prima posizione ottenuta nel boulder ed infatti li supera entrambe, tenendo una presa in più di Tomoa Narasaki e portandosi temporaneamente in testa alla classifica. Ma è il momento di Adam Ondra e, considerata il pessimo risultato nel boulder, è consapevole che deve ottenere il primo posto per sperare in una medaglia. Sale rapido e sicuro nonostante la pressione psicologica, raggiunge e supera tutti gli altri prima di lui e cade poco prima del top, alla presa 42: passa in testa.

 

 

Tocca ad Alberto Gines Lopez, primo nella Speed: nonostante la giovane età sale sicuro di sé ed utilizza tutte le sue ultime energie per esprimersi al meglio nella sua specialità, la Lead. Arriva alla presa 38, è secondo dopo Ondra ma primo nella classifica combinata. Stenta a crederci, ma ora è davvero tutto possibile. Mancano Colin Duffy e Jakob Schubert.

 

 

Il giovanissimo atleta statunitense sale molto in alto, ma non tanto quanto Ondra: la stanchezza si fa sentire e cade alla presa 40, mettendosi le mani sul volto in un gesto di rammarico. Per lui la medaglia è lontana ed ora tutto, ma proprio tutto, dipende da Jakob Schubert che già nelle qualifiche aveva portato ad un colpo di scena con il suo primo piazzamento.

 

 

Schubert è carico, sa che la classifica dipende da lui: è stanco già nella prima sezione, ma in qualche modo recupera, sale, lotta e combatte e ad ogni presa che afferra acquista fiducia nelle sue capacità. Uno ad uno li supera tutti, super anche Colin Duffy ed a questo punto il tifo diventa pressante, anche Adam Ondra lo incita e lo porta sempre più in alto. E’ top, l’unico top della giornata, è primo posto nella Lead. Esulta Schubert, felicissimo della sua gara, ma ancora non sa che non solo è primo nella Lead, ma che si è portato a casa la medaglia di bronzo.

 

 

Dalla “panchina” Alberto Gines Lopez mette le mani sul volto: questa volta non è un gesto di rammarico ma di incredulità perché la classifica combinata lo porta ad essere il re della serata. La medaglia d’oro è sua, un risultato meritatissimo ma assolutamente inaspettato. Il secondo posto è di Nathaniel Coleman, che con la sua prestazione nel boulder ha guadagnato un importantissimo punteggio. Sono fuori dal podio i favoritissimi ad una medaglia Adam Ondra e Tomoa Narasaki, e sono fuori dal podio anche Mickael Mawem e Colin Duffy, che per un attimo ci avevano comunque sperato.

 

 

 

 

Spettacolare, emozionante e al di là di ogni previsione: questa è stata la prima storica finale olimpica maschile della storia. Siamo davvero emozionati per Alberto Gines Lopez, un atleta che indubbiamente rivedremo a Parigi 2024. E domani si giocano il tutto per tutto le ragazze!