Olimpiadi di arrampicata, finali femminili: oro per Janja Garnbret, argento e bronzo per Nonaka e Noguchi!

Ultimo giorno di gare per il debutto dell’arrampicata sportiva ai Giochi Olimpici: è il giorno della finale femminile e, se fino a ieri tutti non hanno avuto dubbi su chi potrebbe salire in cima al podio, abbiamo visto come uno scivolone nella Speed, una falsa partenza o una serie di “eventi incrociati” possano stravolgere le previsioni su ipotetiche medaglie.

 

 

Le atlete che si sfideranno oggi all’Aomi Sport Center sono Janja Garnbret, Chaehyun Seo, Miho Nonaka, Akiyo Noguchi, Brooke Raboutou, Jessica Pilz, Aleksandra Miroslaw ed Anouck Jaubert. Il fattore “moltiplicazione dei punteggi” della classifica combinata ha portato ieri i tre “primi posti” dei singoli round conquistare una medaglia: Alberto Gines Lopez, primo nella Speed ha vinto l’oro, Nathaniel Coleman, primo nel boulder ha vinto l’argento e Jakob Schubert, primo nella Lead, ha vinto il bronzo. Non è sicuramente detto che anche oggi vada così, ma tutto può succedere. E partiamo con la Speed.

 

 

 

 

La Speed

 

Al contrario della finale maschile tutto procede secondo le previsioni: parte leggermente svantaggiata Janja Garnbret che si trova a fronteggiare nel primo duello la specialista di velocità Anouck Jaubert. Passa quindi a gareggiare per i posti dal quinto all’ottavo, e riesce a migliorare di salita in salita, concludendo al quinto posto negli scontri diretti con Brooke Raboutou e Jessica Pilz.

 

 

Le prime quattro posizioni restano aperte per le quattro favorite, ovvero Jaubert, Miroslaw, Nonaka e Noguchi: lo scontro tutto giapponese porta alla conquista del terzo posto per Miho Nonaka e quarto per Akiyo Noguchi, mentre nella salita per le prime due posizioni Aleksandra Miroslaw tira fuori tutto il meglio che può dare e supera Anouck Jaubert concludendo con un tempo pazzesco di 6’84. Ed è record mondiale femminile!

 

 

Un primo posto che vale tantissimi punti e che le permette di affrontare il resto della gara con una relativa serenità, anche se è assolutamente necessario per lei fare una finale boulder e lead un po’ più aggressiva rispetto alle qualifiche. Grande disappunto per Brooke Raboutou ed il suo settimo posto, un po’ di amarezza anche per Jessica Pilz al sesto; deve assolutamente fare una gara di boulder e lead sopra le righe Chaeyun Seo per aspirare ad una medaglia. Ma abbiamo visto nelle qualifiche che è assolutamente in grado di farlo. Mezz’ora di riposo e si passa al boulder!

 

 

 

 

La gara boulder

 

Il primo problema lascia tante finaliste senza raggiungere neanche la presa di zona: una partenza con rincorsa al salto precede un movimento dalla doppia interpretazione. Intuisce in fretta la versione più facile Anouck Jaubert, che conquista un’importantissima zona in pochi tentativi; va in confusione Brooke Rabotou ma, quando riesce a passare la zona, perde di solidità e scivola proprio nell’accoppio al top. Ovviamente solo Janja risolve il boulder, anche se con non poche difficoltà.

 

 

Secondo boulder di compressione su volumi grigi, dove sono richieste forza nelle spalle e mobilità delle anche soprattutto nella partenza; lo affronta rivolta verso il pubblico Jessica Pilz, raggiungendo la presa di zona, mentre preferiscono un approccio standard frontale le altre atlete. Brooke Raboutou cade di nuovo praticamente con il top in mano, più per una questione di tempo che di errore di posizionamento da parte sua: la frustrazione è tanta, deve mantenere la lucidità per affrontare l’ultimo boulder. Janja Garnbret sale anche questo boulder difficile da capire al primo tentativo con una perfomance pazzesca che le fa già vincere matematicamente la gara boulder.

 

 

 

 

Siamo all’ultimo boulder, nessuno tranne Janja si è portata a casa un top; la tensione per le altre atlete sale, una medaglia è già certa, ma per le altre il campo è aperto. Si trova sulla parte più strapiombante della struttura ed è un problema estremamente fisico su prese grosse e che richiede diversi agganci di tallone e punta. Nessuna raggiunge il top, in un round che vede le atlete stanche, provate mentalmente e fisicamente; raggiungono la zona sono Brooke Raboutou e Miho Nonaka. Ci prova anche Janja Garnbret, anche se potrebbe risparmiare le energie per la Lead e ci regala una grande spettacolo salendo agevolmente la prima sezione che porta alla zona.

 

 

A questo punto la classifica del boulder vedere le prime tre posizioni occupate da Garnbret, Raboutou e Nonaka, con Nonguchi e Pilz che seguono, ma che vedono sempre più lontana la possibilità di una medaglia. La classifica combinata prima della Lead vedrebbe Janja Granbret al primo posto, seguita da Aleksandra Miroslaw, Miho Nonaka, Anouck Jaubert, Brooke Raboutou, Akiyo Noguchi, Jessica Pilz e Chaehyun Seo. Ma è ora della Lead.

 

 

 

 

La via si presenta più lineare rispetto a quella degli uomini, con dei grossi volumi tondi che lasciano immaginare una sezione fisica centrale molto strapiombante, dove è richiesta ovviamente una buona dose di forza, ma anche una buona mobilità e dinamicità. Una via da specialiste, che infatti vede in grandissima difficoltà le atlete che sono andate meglio nella Speed come la Miroslaw e la Jaubert; neanche Brooke Raboutou fa una splendida gara, cadendo per un errore a metà via e chiudendo una gara dove per lei quasi nulla è andato per il verso giusto.

 

 

Quando esce Janja Garnbret arriva più in alto di tutte, superando anche Akiyo Noguchi di ben sei prese. A questo punto Jessica Pilz deve superarla per sperare in una medaglia ma, nonostante una bellissima battaglia da parte sua, si ferma prima della Garnbret, alla presa 34. Svanisce anche per lei il sogno podio. L'ultima ad uscire è la giovanissima Chaeyun Seo, l'unica che può cambiare le sorti del terzo e quarto posto superando Janja Garnbret; sappiamo che è già successo nelle qualifiche, ma forse la pressione e la stanchezza non aiutano la coreana, che termina al secondo posto della classifica lead, ed all'ultimo posto nella combinata. Ed ora la gioia è tutta per Janja Garnbret, prima sia nel boulder che nella lead, quinta nella speed. Una gara praticamente perfetta in una carriera agonistica praticamente perfetta. Tanta soddisfazione anche per il resto del podio giapponese, che festeggia davanti al pubblico di casa.

 

 

 

 

Ci si rivede a Parigi nel 2024, con una formula di gara completamente diversa e che sarà sicuramente più apprezzata anche dagli atleti.