Le dieci salite di arrampicata più memorabili del 2020

Dopo una primavera “molto intensa” a livello mondiale, l’estate del 2020 ha portato tante soddisfazioni e non poche “prime salite” rilevanti: lo stop dalle competizioni, il periodo di training “forzato” ha dirottato moltissimi atleti delle competizioni internazionali a riprendere in mano i vecchi progetti su roccia, a rivalutare il potenziale nascosto dietro casa e ad esprimere tutto il loro livello in falesia. Ecco quindi che nasce il primo 9b liberato da una ragazza (Angela Eiter), il secondo 9c al mondo e la prima ripetizione della via trad più dura di sempre: Tribe. Abbiamo scelto dieci salite molto significative per quest’anno con pochi viaggi e tanta motivazione, per riassumere quello che è stato per noi il 2020 “verticale” (ordine cronologico).

 

 

10-Miles Adamson, Too Tall To Fall, V10 (7C+). E’ l’unica salita di un boulder annoverata in questa top ten! Si tratta naturalmente di un super highball in classico stile Buttermilk, che sale di fianco al passaggio Tiers of Uncertainy, 5.14 (8b+, per ora gradato come via), salito solo in top rope da Dan Beall, con il quale condivide una prima sezione. Miles si augura con questa salita, di aprire la strada verso una futuristica First Ascent senza corda di Tiers, progetto che per ora resta quantomeno temerario.

 

 

9- Melissa Le Névé, Action Directe, 9a. Era finito il lockdown da pochi giorni, stavamo tutti ancora cercando di capire se si potesse davvero di nuovo arrampicare sulla roccia, e dove, quando la notizia è arrivata come una vera doccia fredda: “La prima ripetizione femminile di Action Directe è firmata da Melissa Le Névè”! Una salita che forse qualcuno si aspettava, vista la familiarità dell’arrampicatrice francese con le vie del Frankenjura (non dimentichiamoci la prima femminile di Wallstreet), ma che pochi si sarebbero immaginati proprio in quel momento. Eppure, con una vera dimostrazione di tenacia mentale, Melissa non ha perso tempo e, dopo un periodo di allenamento dedicato ad economizzare i movimenti della via di 9a più famosa al mondo (nonché la prima), è tornata più agguerrita che mai per sfidare quei dinamici su monoditi e biditi e portarsi a casa una realizzazione che è e resterà storia dell’arrampicata.

 

 

8- Laura Rogora, Ali Hulk Sit Start, 9b. A fine luglio la notizia è una bomba: il mitico grado di 9b, che per ben tre anni è rimasto irraggiungibile per le climber di tutto il mondo, conta ora una seconda “salitrice”: è la nostra Laura Rogora! Nel 2017 Angela Eiter aveva annientato il confine della via più difficile arrampicata dalle climber portandosi a casa il primo 9b da parte di una ragazza: si trattava di La Planta de Shiva, e da allora nessuna era riuscita a fare tanto come lei. Ma quest’anno Laura è stata più forte che mai e, lontana dalle gare, ce lo ha dimostrato sulla roccia: Ali Hulk Sit Start non arriva a caso, ma va a sommarsi alle altre vie pazzesche che ha salito subito dopo il lockdown ad Arco come Pure Dreaming Plus, un 9a+ di livello fotonico liberato da Adam Ondra. Tra l’altro diventando anche la prima ragazza italiana a salire una via di questo grado. Che dire: anni luce avanti a tutte.

 

 

7- Alex Megos, Bibliographie, 9c. Ad agosto, dopo innumerevoli giorni di tentativi sulla via, che Megos quantifica come circa “sessanta”, l’arrampicatore tedesco vince la sua personalissima sfida contro questa via estrema, che sale di fianco a Biographie. Stiamo ovviamente parlando di Ceüse, falesia estiva dell’alta difficoltà per eccellenza, ed il grado che propone Megos è il pioneristico 9c. Molto più dura di “Perfecto Mundo” (9b+), molti più giorni per provarla e molti più allenamenti specifici portano alla candidatura di questa via come la seconda al mondo di questa difficoltà. E noi gli crediamo. Il film firmato dal team Patagonia riprende tutto il percorso di Alex Megos per approcciare questa via con la giusta determinazione e carica e ci racconta, oltre alla “macchina da guerra” che è sulla roccia, anche il lato umano di un ragazzo che aspira ad essere il miglior climber del mondo.

 

 

6- Stefano Ghisolfi, Change, 9b+. Il primo 9b+ della storia dell’arrampicata si trova nell’ormai celebre grotta di Flatanger, ed è qui che Stefano Ghisolfi ha deciso di stabilire il suo progetto nella “finestra estiva” in cui siamo potuti tornare a viaggiare. Change gli ha richiesto una dedizione totale, ed anche più di un viaggio da casa verso la Norvegia per andare fino in fondo al suo progetto: una determinazione che lo ha portato a chiudere una delle vie più dure al mondo e a confermarsi uno tra gli arrampicatori più forti al mondo.

 

 

5- James Pearson, Tribe, 9a. Chi, se non James Pearson, poteva ambire a ripetere (e tra l’altro riuscire nell’intento) la via trad più dura al mondo, Tribe? Aperta nel 2019 da Jacopo Larcher, era stata sin da subito considerata come la king line del trad a Cadarese. La ripetizione di James Pearson, oltre che a confermarne la difficoltà (9a) ne conferma la bellezza e l’impegno totale che questa via richiede.

 

 

4- Julia Chanourdie, Eagle 4, 9b. A novembre il numero delle ragazze da 9b sale a tre con la ripetizione di “Eagle 4” da parte di Julia Chanourdie. Anche lei, come Laura, aveva già scosso i media questa primavera con la ripetizione di “Super Crackinette”, 9a+ a Saint Léger, e di un 8b a vista, ed in autunno è arrivato il risultato più atteso e meritato dalla fortissima francese. Da pochissimi giorni è online il video che riprende la sua salita. 

 

 

3- Seb Bouin, Akira, 9b. Una ripetizione che non è tanto significativa per il grado (comunque “non da tutti”), quanto per la storia controversa che questa via porta sulle sue spalle. Una via che è stata aperta in anni in cui anche il 9a+ ancora non esisteva e i 9a erano molto pochi ed appannaggio di una ristretta cerchia di climbers di livello mondiale. La rivisitazione della difficoltà di questa via da parte di Seb Bouin, che propone un 9a,  non toglie nulla al fatto che sia stata salita in anni in cui questo stile molto fisico poteva considerarsi visionario e futuristico. 

 

 

2- Angela Eiter, Madame Ching, 9b FA. Ed Angela Eiter, non per spirito di competizione ma per pura passione verso l’arrampicata, riesce a fare anche di più: libera una via di questo grado mitico, proponendo la difficoltà di 9b. La via era stata chiodata dal marito Bernie Ruech ed inizialmente non rientrava nei progetti di Angy: movimenti lunghi e sezioni estreme l’avevano portata a dedicarsi ad altre vie. La necessità di arrampicare vicino casa l’ha però portata quest’anno a rivalutare la possibilità di fare altri tentativi su Madame Ching: e così, tentativo dopo tentativo, superando i propri limiti e sfidando le difficoltà della via, è riuscita a portarsi a casa una delle più grandi soddisfazioni di sempre.

 

 

1- Caroline Ciavaldini, Gaia, E8 6c trad. Avremmo messo insieme sia la salita di James Pearson su Harder Faster, che rappresenta la terza al mondo, che quella di Caroline Ciavaldini su Gaia, terza salita femminile al mondo. Nonostante la via di James sia ancora più esposta e dalla caduta potenzialmente rovinosa, è Gaia che rappresnta nell'immaginario di tutti noi l'essenza "piccantina" (come dice la stessa Caroline) dell'Hard Grit inglese!