Intervista ad Angela Eiter dopo la First ascent di Madame Ching, 9b

E' di qualche giorno fa la notizia che ha riempito le news dei siti di arrampicata più attenti alle performance dei migliori atleti: Angela Eiter non solo ha salito il suo secondo 9b, qualificandosi come prima donna al mondo ad averne saliti due ma, allo stesso tempo, ne ha anche firmato la First Ascent (qui la nostra news). In un anno in cui altre due ragazze sono riuscite nell'obiettivo di raggiungere questa difficoltà estrema (Laura Rogora e Julia Chanourdie), Angela Eiter ha messo un asterisco in più alla sua salita di livello.

 

 

"Madame Ching" prende ispirazione nel nome dalla celebre pirata donna che solcava i mari sfidando nemici ed insidie: proprio come Angela, che ha combattuto contro lockdown, molti infortuni, incertezze e dubbi legati alla possibilità di salire mai questa via. E allora, signore e signori, siamo onorati di avere con noi Angela Eiter!

 

 

Ciao Angela, grazie per aver accettato la nostra intervista! "Madame Ching" rappresenta una salita veramente pazzesca, non solo per il grado che hai suggerito di 9b, ma anche per quello che rappresenta per te: quali sono state le tue armi vincenti per uscire dal lockdown e dal tuo infortunio al ginocchio ancora più forte di prima?

 

Ciao, grazie a voi! Il lockdown legato a questa situazione, e quindi l'impossibilità di viaggiare, mi hanno portato a cercare un progetto nelle falesie vicino casa, ed è stato il moitvo principale per cui mi sono butatta nella mia personale battaglia con "Madame Ching". Ho un infortunio al ginocchio, ma non è l'unico: nel 2008 ho anche avuto un intervento alla spalla, ma ora va molto meglio. Dal 2014 ho dei dolori legati ad un tendine parzialmente strappato nella coscia sinistra, ed ultimamente anche nella parrte destra. Questi infortuni mi portano a seguire delle terapie tutti i giorni e mi obbligano a seguire altre strategie ed adottare altre tecniche di arrampicata, in modo da usarli il meno possibile. E sembra che funzioni.

 

 

Qual è stata la parte più difficile all'interno del processo del lavorare questa via?

 

E' una via di resistenza con tre crux. Il primo è un salto verso un buco scivoloso, il secondo ha dei movimenti di potenza su tacchette non troppo buone ed il terzo è un movimento di spalla molto duro. E' stato veramente difficile mettere insieme tutto quanto in un giro unico.

 

 

Quanto ha contato l'approccio mentale battagliero a questa via?

 

L'arrampicata è uno sport molto duro mentalmente. Ho cercato di previsualizzare i movimenti ed avere un'attivazione mentale appropriata nel momento in cui arrampicavo, rimanendo molto calma e super concentrata.

 

Photo credits: (c) Bernie Ruech