Il trad è una delle facce più storiche dell’arrampicata, definita nel corso degli anni da diversi approcci, tipi di attrezzatura e regole etiche. Nella sua forma più recente, ovvero da quando sono state introdotte e utilizzate esclusivamente le protezioni mobili, ha assunto anche il nome di “Clean Climbing”, proprio per sottolineare l’aspetto a “impatto zero” di questa disciplina, che non danneggia e non lascia tracce sulla roccia.
Anche se esistono mille varianti sul tema, come vie che sono a metà strada tra il trad e l’arrampicata sportiva, in questo articolo vogliamo riferirci al trad come uno stile di progressione che utilizza esclusivamente dadi e friends. Rispetto all’arrampicata sportiva, dove la sicurezza dell’arrampicatore è una priorità, nell’arrampicata trad si vive uno spirito di avventura e di sfida mentale che recentemente sta ritrovando un nuovo e motivatissimo pubblico.
Vediamo quindi come si compone un kit di base per affrontare una giornata di arrampicata trad!
Corda
Per le vie di arrampicata trad avremo bisogno di una corda singola, identificata con il simbolo 1 sopra l’etichetta. Lo spessore e la lunghezza sono variabili e dipenderanno dal tipo di assicuratore che utilizzeremo e dalla lunghezza della via. In genere, una corda di sessanta o settanta metri può essere sufficiente per la maggior parte delle situazioni, ma è fondamentale consultare i topò prima di portare con sé una corda. Anche se ogni via ha delle caratteristiche proprie, ti consigliamo di scegliere – per la maggior parte delle situazioni outdoor – una corda con trattamento per l’idrorepellenza, più resistente all’usura e alle abrasioni e più duratura nel tempo.
Se la via che vogliamo salire segue una fessura non lineare ma a “zig-zag”, potrebbe essere un’ottima idea arrampicare con due mezze corde. Questa tecnica, che ti permette di evitare angoli troppo netti e quindi una frizione molto fastidiosa della corda, ti aiuterà a salire in modo fluido e veloce, senza intoppi. Naturalmente, la tecnica di salita con le mezze corde va imparata e padroneggiata a dovere, soprattutto quando parliamo di vie con “protezioni mobili”; inoltre, l’utilizzo di corde con diametri particolarmente fini, come possono essere quelli delle mezze corde, implica anche la scelta di un dispositivo assicuratore adatto.
Assicuratore
Nella maggior parte delle situazioni legate all’arrampicata trad, i “secchielli” sono la tipologia di assicuratore più utilizzata. Sono compatti e leggeri, in grado di funzionare con la maggior parte dei diametri delle corde singole e ti facilitano il lavoro quando hai bisogno di fare un’assicurazione particolarmente dinamica. Proprio grazie alla loro capacità di “ammorbidire” la caduta, sono spesso la scelta numero uno per l’assicurazione sulle vie trad in quanto sollecitano meno le protezioni rispetto a un assicuratore a frenaggio assistito. Negli ultimi anni, il secchiello “classico”, attrezzo storico per l’assicurazione in arrampicata, è stato rivoluzionato con la creazione dei secchielli con “guide mode”, che hanno ampliato i punti di forza di questa tipologia di assicuratori, diventando insostituibili nelle multi-pitch.
Assicuratori a frenaggio assistito
Se ci prepariamo ad arrampicare un monotiro che segue una fessura verticale dove possiamo mettere protezioni “a prova di bomba”, possiamo anche utilizzare il classico assicuratore a frenaggio assistito che impieghiamo per altre tipologie di monotiri. Starà a noi ammorbidire la caduta in modo da non esercitare troppa forza sulle protezioni piazzate e gestire con maggiore consapevolezza la salita del nostro compagno. Qualsiasi sia la nostra scelta per quanto riguarda il dispositivo assicuratore, dobbiamo sempre verificare che sia compatibile con la corda e con il moschettone per assicuratore.
Imbrago
Sull’imbrago possiamo iniziare a essere più rilassati, perché le regole di base da tenere in considerazione sono quelle che valgono per qualsiasi altra attività verticale. Prima di tutto, dobbiamo stabilire se scegliere un imbrago con cosciali fissi o regolabili, a seconda della stagionalità in cui pratichiamo il trad: possiamo orientarci su un imbrago con cosciali regolabili se la nostra attività si svolge in inverno come in estate, con condizioni meteorologiche variabili e in ambienti diversi, mentre possiamo restare su un modello con cosciali fissi se arrampichiamo sempre in condizioni climatiche simili. Quello che può fare la differenza nel trad è il numero di anelli portamateriale e di anelli di servizio: infatti, in questo tipo di arrampicata è fondamentale riuscire a organizzare il materiale in modo da poterlo poi trovare e piazzare nel modo più comodo e veloce possibile. Considerando la vasta quantità di materiale che agganceremo al nostro imbrago, un modello imbottito, comodo e con un’ergonomia che non ci faccia sentire sbilanciati quando si appesantisce di attrezzatura sarà molto funzionale.
Scarpette
Le scarpette per l’arrampicata trad devono essere comode e non troppo aggressive per permetterti di tenerle indossate a lungo. Come per la corda e per l’assicuratore, a fare la differenza nella scelta delle scarpette può essere la tipologia di arrampicata trad che pratichiamo, ovvero se si tratta di monotiri o di multipitch. Alcuni modelli di scarpette sono progettati specificamente per soddisfare le esigenze di chi arrampica molto in fessura: questi modelli hanno di solito una pianta abbastanza piatta e simmetrica e una tomaia con inserti in tessuto per proteggere le caviglie dalle abrasioni, oppure una costruzione al livello del collo del piede decisamente più alta delle normali scarpette da arrampicata. Le scarpette definite “all-round” sono un ottimo punto di partenza per scegliere le tue scarpette da trad; sarà poi l’esperienza e le tue personali preferenze a orientare la tua scelta verso un modello specifico.
Caschetto
Non ci sono necessità specifiche legate al trad nella scelta del caschetto: tutte le indicazioni valide per l’acquisto di un casco da falesia o da alpinismo sono ugualmente valide anche per questa disciplina. Quello che possiamo consigliarti è, vista la maggiore pericolosità di un volo fatto su delle protezioni mobili, di optare per caschetti omologati anche per gli urti laterali e posteriori, come quelli certificati con la Top and Side Protection.
Dadi
La parte più emblematica dell’attrezzatura trad riguarda indubbiamente le protezioni mobili. I dadi sono disponibili in diverse misure e colori: in genere, un set di 10 o 12 nuts è sufficiente per le prime esperienze di arrampicata trad. Siccome di solito l’approccio con il trad avviene arrampicando da secondo, non è tanto necessario esordire con un vasto assortimento di protezioni, quanto essere dotati di un buon cavanut collegato al nostro imbrago da un anello di cordino.
Friend
I friend sono estremamente solidi e affidabili e possono fare la differenza in determinate tipologie di fessure in cui non è possibile fare affidamento sui dadi. A differenza di questi ultimi, che lavorano principalmente sfruttando un posizionamento a incastro meccanico nella roccia, i friend lavorano attraverso un movimento di apertura e chiusura delle camme che, espandendosi, creano attrito con la roccia. Anche in questo caso vale quanto detto per i nut: per la costruzione di un primo set da trad, saranno sufficienti quattro o cinque friend di misure diverse.
Moschettoni
Un buon set di moschettoni non può mancare nel nostro kit: oltre ai moschettoni leggeri che ci serviranno per tenere il materiale organizzato, avremo bisogno di tre o quattro moschettoni con ghiera, ideali per allestire una sosta per la calata. Naturalmente, avremo anche bisogno di un moschettone da sicura compatibile con il nostro dispositivo assicuratore.
Fettucce
Avere con noi fettucce di lunghezze variabili, ad esempio dai 60 ai 120 cm, può essere d’aiuto in moltissime situazioni: sono fondamentali per allestire soste e per le relative manovre, e possono tornarci utili anche come protezioni “last-minute” nel caso in cui riusciamo a farle passare attraverso le fessure o i buchi della roccia.
Rinvii
Rispetto a un set di rinvii da falesia, un set per il trad è formato da modelli con fettucce più lunghe e materiali leggeri. La fettuccia lunga (dai 16 cm in su) ti permette di avere un po’ di “gioco” quando le protezioni non seguono una linea retta, ma creano angoli che affaticano molto lo scorrimento della corda, con conseguenze anche pericolose. La leggerezza dei materiali è una scelta quasi intuitiva, dovuta alla grande quantità di attrezzatura che trasportiamo agganciata al nostro imbrago e che potrebbe anche rallentare la nostra salita.
Magnesite
Una buona scorta di magnesite è sempre l’alleata numero uno di ogni arrampicatore alle prese con condizioni di caldo o umidità! Che tu preferisca la magnesite in polvere finissima, in pezzi o in cubetto, la sostanza non cambia: assicurati di avere sempre il tuo sacchetto agganciato all’imbrago in modo da poterne prendere un po’ anche nei momenti più critici!
Nastro per le dita
Molto spesso associamo l’arrampicata trad a grandi fessure da salire con incastri di mani e di piedi, anche se non è proprio sempre così. Nella maggior parte dei casi, comunque, portarsi dietro del nastro per proteggere mani e dita può salvare la giornata!