Fare boulder sul “letto del fiume” a Magic Wood

Svizzera, Fererra, Magic Wood, un bosco incantato dove non vivono folletti, ma boulderisti.
Qui in questi giorni Davide Picco ha chiuso il boulder 8B The Riverbed, che si sviluppa su un masso in granito affacciato sul fiume. E prima della partenza per una nuova sfida, magari un 9b in falesia dopo il suo estivo 9a+ al Pueblo di Arco, ci sta un brindisi per festeggiare l’ennesimo obiettivo raggiunto. Ma cos’è successo prima? Partiamo dall’inizio.

 

 

Tra i più importanti ambienti di bouldering in Europa, Magic Wood si trova nel comune svizzero di Ferrera all’interno di un bosco. La roccia è granito e i passaggi sono circa 350. È il 10 di agosto e dopo una settimana di sole le nuvole fanno la loro entrata in scena sopra il magico bosco. Non trattengono la pioggia, incessante anche per qualche ora, ma non sarà lei a fermare i tanti boulderisti presenti. 


Il primo boulder da affrontare qui è il tragitto verso i blocchi: radici esposte, aghi di pino che ammorbidiscono il terreno, piccoli e grandi massi che si intersecano sul sentiero. A destra e a sinistra la roccia espone le sue chiazze di magnesio e i crash pad avvisano che lì si sta provando.


Al nostro fianco scorre il fiume e lo scroscio dell’acqua confonde le urla di gioia o di rabbia dei ragazzi. Funziona così: una manciata di secondi e pochi movimenti ti separano dall’uscita. E tu ci metti testa, passione, grinta, determinazione, forza e resistenza, perché il blocco te lo devi conquistare, nulla ti viene regalato.



La vita da boulderista qui a Magic Wood, come in tanti altri ambienti dedicati al bouldering, inizia presto la mattina con un buon caffè da moca, riscaldata sul tradizionale fornelletto a gas portatile, biscotti, miele, cereali o yogurt. Arriviamo nel bosco dal campeggio e il riscaldamento dei campioni prevede fascia elastica e qualche boulder di 6B, 6C e 7A. L’obiettivo per Davide è portare a casa almeno un 8B.



davide picco bouldering magic wood



Magic Wood ospita diverse tipologie di blocchi: è possibile provare gradi che vanno dal secondo all’ottavo. Ammiro le spettacolari facciate dei blocchi con placche e strapiombi, mi avvicino e scorgo gli svasi e le minuscole tacche sporche di magnesio. Mi chiedo come riescano a tenerli, ma di qui passano professionisti. E allora mi sposto, per godermi lo spettacolo.



È un nuovo giorno qui a Magic Wood.



davide picco bouldering magic wood

8B, The Riverbed.



È il penultimo giorno per Davide Picco nel bosco magico, ma qui affacciato al fiume lui ha trovato ispirazione. Qualche prova dei passaggi cruciali e via. Una partenza su strapiombo segna l’inizio di questo boulder, uno tra i più interessanti e affascinanti del posto.



La prima parte è un tetto dove le mani si appigliano soprattutto a svasi e minuscoli spazi su fessura. La seconda parte del boulder richiede di affrontare qualche movimento su un traverso in placca per le mani, mentre i piedi sostengono in minima parte il corpo con un tallonaggio alto e alcuni appoggi sotto, sul tetto. Infine, per arrivare all’uscita, è necessario scalare lo scenografico spigolo a sinistra del boulder.

 


Chiuso.

 


 

Ultimo giorno a Magic Wood e perché non chiudere un 8A? E così anche Jack's Broken Heart è stato conquistato: il cuore di Davide però non è spezzato, batte più forte di prima, pronto per nuove uscite e sorprendenti top.



Jack's Broken Heart è caratterizzato da una prima parte in strapiombo, dove le tacche sono protagoniste indiscusse, poi un appoggio per i piedi, un necessario tallonaggio, un’ultima parte in placca e infine un’uscita su svasi.



Ma non gli è bastato.

 

Davide Picco ha chiuso anche Unendliche Geschichte 1 (8A+), unendliche geschichte 2 (8A), Nothing Changes (8A) e Octopussy (8A).



Ritorneremo. Perché a Magic Wood, tutto è possibile.



20 agosto 2020