Magic Wood: la mecca del boulder estivo europeo

Magic Wood: la mecca del boulder estivo europeo

 

Molte delle valli alpine europee sono disseminate da massi che hanno portato alla valorizzazione di aree per fare boulder in estate: Sustenpass, il Gottardo, Silvretta, la zona nei dintorni di Chamonix e del Monte Bianco, le aree più piccole di Branson, Fionnay e della zona intorno a Sion, Ailefroide. Nessuna di queste aree ha però mai avuto un apice di successo tra i boulderisti come quello indiscusso che ha Magic Wood da anni.

 

 

Il segreto del successo di Magic Wood

 

Se Magic Wood è il riferimento per il boulder estivo europeo, è grazie ad una combinazione di fattori che ha fatto di questa meta una scelta quasi obbligata per tantissimi arrampicatori. La concentrazione di massi, la bellezza di tantissimi passaggi e la semplicità logistica (due parcheggi per raggiungere i massi nella zona più a valle o più a monte, un avvicinamento quasi nullo per raggiungere i primi blocchi, ecc) hanno fatto la loro parte nello sviluppo fuori dal comune di quest’area. Aggiungiamo poi il fatto che ci siano tanti blocchi con passaggi di alta difficoltà, alcuni dei quali accompagnati dalla fama di essere “soft per il grado” (non del tutto vera) e la magia è fatta.

 

 

© gebro-verlag.de

 

I punti di forza di Magic Wood

 

In realtà, oltre ai luoghi comuni che spesso precedono il nome stesso di Magic Wood, gli aspetti che hanno fatto diventare quest’area la realtà che conosciamo oggi sono molto più eterogenei. Innanzitutto molte aree alpine, per quanto siano in quota, sono comunque molto al sole, fattore che diventa impegnativo se per noi “ferie in estate” è più sinonimo di “agosto” che di “fine giugno”. Magic Wood è invece piacevolmente immersa nel bosco, come il nome stesso ci suggerisce, con interessanti correnti di aria fredda che emergono improvvisamente dai buchi presenti nella roccia e nel terreno. Sviluppata da una forte comunità locale di climber, Magic Wood è cresciuta negli anni a livello sia di boulder che di strutture ricettive grazie all’investimento, anche personale, di Thomas Saluz, da tutti conosciuto come Bodhi Climbing. È grazie al suo impegno che si è sempre cercato di trovare una soluzione diplomatica alle diverse diatribe con le istituzioni locali (ancora oggi molto forti), ed è sempre grazie a lui che i boulderisti di tutto il mondo sono passati dal poter usufruire del campeggio più selvaggio d’Europa (senza bagni e senza acqua potabile) ad avere diverse possibilità di pernottamento (un campeggio con bagni, docce e acqua calda, una guesthouse e soluzioni più dispendiose). Oggi la Guesthouse di Bodhi Climbing è un caratteristico punto di ritrovo anche per boulderisti in cerca di una fetta di torta, di un riparo dalla pioggia o del wi-fi.

 

Markus Köcheler U-Boot_6c, © gebro-verlag.de

 

L’impatto ambientale

 

Prima di entrare nel merito dell’arrampicata a Magic Wood, vogliamo soffermarci sull’impatto ambientale portato da un numero così consistente di arrampicatori in quest’area. Da circa venti anni ogni estate bouldristi di ogni nazionalità, età e livello si trovano tra questi massi per passare, in alcuni casi, settimane intere dove l’arrampicata è al centro del viaggio. Inizialmente, come dicevamo, non erano previsti dei bagni neanche nella zona adibita a campeggio (sono poi stati introdotti dei bagni chimici dal livello di igiene discutibile e, solo negli ultimi dieci anni, dei bagni in cemento con tutti i comfort del caso): questa inziale mancanza di strutture è stata forse la prima causa di un inarrestabile degrado in tutta la zona che circonda l’area boulder e il campeggio. Il livello sempre crescente dei servizi messi via via a disposizione dei boulderisti non è evidentemente stato sufficiente a frenare quello che è stato un disinteresse verso il rispetto della natura in tutte le sue forme, tanto che moltissimi arrampicatori italiani e stranieri con una sensibilità maggiore verso questo tema continuano a sollevare il problema della situazione ambientale a Magic Wood. Bodhi Climbing, e con lui tutti gli arrampicatori che tengono al futuro dell’accessibilità a questa zona, hanno negli anni promosso iniziative e campagne di sensibilizzazione come il Clean Up Day e la scrittura di diversi articoli a riguardo. Oggi le conseguenze del poco interesse verso l’impatto degli arrampicatori in questo piccolo paradiso del boulder è visibile a livelli diversi: nei crash pad abbandonati sotto ai massi, nei rifiuti che in generale troviamo sparsi un po’ ovunque, negli angoli “toilet” e in molte prese che hanno ormai irrimediabilmente perso il loro grip iniziale. Solo con la massima attenzione da parte di ognuno di noi possiamo cercare di mantenere questo meraviglioso bosco a un livello di agibilità “decorosa”.

 

 

L’arrampicata a Magic Wood

 

E passiamo all’arrampicata! I boulder sono di un bellissimo gneiss non troppo abrasivo, anche se ovviamente la qualità della roccia e le sue forme cambiano a seconda che si arrampichi vicino al fiume o più in alto verso il bosco. La varietà di stili di arrampicata di Magic Wood è uno degli aspetti più interessanti: tacche e svasi, prue, strapiombi e lanci. Come dicevamo, la roccia di Magic Wood è in parte vittima della propria celebrità, risentendo in alcuni punti del passaggio di molti arrampicatori e diventando – in concomitanza con condizioni meteo umide – a tratti difficile da tenere.

 

Se alcuni anni fa poteva risultare difficile orientarsi, e tutto ciò che si aveva a disposizione era un topò scaricabile online con tutta l’area blocchi concentrata nello spazio di un A4, oggi Magic Wood è presente in molte guide della Svizzera con i settori principali, e vanta anche una propria guida di Gebro Verlag giunta ora alla sua terza edizione. Quelle che erano tracce nel bosco, sono diventate sentieri indicati con cartelli e nomi dei massi più importanti e ora perdere l’orientamento diventa difficile.

 

Barna Kerényi_Land of Unicorns_7b+ , © gebro-verlag.de

 

Facile o difficile?
 

Dai primi anni del 2000 video di forti arrampicatori americani ed europei hanno iniziato a girare su internet mostrando le bellezze delle linee più difficili di Magic Wood, con un’abbondanza unica in Europa di passaggi dal 7C in su. Questo ha un po’ portato Magic Wood a guadagnarsi la fama di destinazione per i boulderisti “top”, ma in realtà si tratta di un’area con talmente tante linee che chiunque può venire qui e trovare il proprio progetto su cui scontrarsi. La cosa più probabile che può succedere arrivando a Magic Wood nei mesi più “caldi” (sia come stagione che come affluenza) non sarà non sapere quale passaggio provare, ma trovarne uno che non sia decisamente affollato.

 

 

Come arrivare a Magic Wood

 

Magic Wood si trova vicino al colle del San Bernardino, in Averstal, una valle molto verdeggiante e spesso piovosa. La località a monte di Magic Wood, dove troviamo la Guesthouse di Bodhi Climbing è Ausserferrera, mentre più a valle il riferimento più comodo e vicino per fare rifornimenti di ogni genere è Thusis. Qui oltre a panetterie, supermercati e piccole botteghe artigianali, potrete trovare anche altre possibilità di pernottamento, sicuramente meno vicine al bosco di Magic Wood ma più strategiche nel caso si voglia combinare una vacanza da in questa zona con altre esigenze di tipo familiare o turistico.

 

 

Le stagioni di Magic Wood

 

Come detto già all’inizio dell’articolo, Magic Wood è considerata una classica “meta estiva”. L’inizio e la fine delle stagioni dove possiamo però trovare il miglior grip, cioè primavera e autunno, variano a seconda della quantità delle piogge, delle temperature più o meno rigide e della vostra motivazione personale ad arrampicare sentendo la roccia fredda sotto le dita.

Considerata l’instabilità generale del meteo estivo in queste valli, ti consigliamo comunque di dare un’occhiata al meteo prima di partire, perché spesso le precipitazioni sono consistenti.

 

 

Magic Wood come tappa

 

Se ti piace lo stile della vacanza “itinerante”, puoi utilizzare Magic Wood come tappa intermedia all’interno di un’esplorazione di tutte le valli alpine svizzere e austriache. A un paio di ore dal Passo del Gottardo, ma anche a un paio di ore da Silvretta e da Sustenpass, si trova in una posizione abbastanza strategica per combinare la visita di diverse aree con spostamenti piuttosto brevi e passaggi che possono variare dal bosco verdeggiante di Magic Wood agli ambienti decisamente più aspri dei passi alpini.