Il recente articolo di Paige Claassen su come sia riuscita da allenarsi per la seconda salita femminile di Necessary Evil 5.14c lavorando quattordici ore al giorno, ha smosso le coscienze di tutti noi che ci lamentiamo costantemente per la scarsità di tempo di cui disponiamo. Al di là del fatto che, come lei stessa specifica, tiene questi ritmi solo per pochi mesi all’anno, c’è da dire che riuscire in un progetto così al limite avendo poco tempo a disposizione per allenarsi, avrebbe già fatto gettare la spugna ad almeno metà degli arrampicatori.
La sua scelta, pianificata insieme al suo celebre coach Justen Sjong, è stata di allenarsi un’ora al giorno, ritagliandosela a metà mattina oppure dopo la giornata lavorativa, tutti i giorni, senza scuse e senza mollare neanche una volta, per poi dedicarsi più intensamente all’allenamento nel fine settimana. Gli strumenti a sua disposizione erano: un Moon Board, degli anelli, un trave Beastmaker e un TRX. Dopodiché si è recata negli Stati Uniti per dedicarsi completamente al suo progetto, ovvero una via ritenuta ufficialmente “dura per il suo grado” (tra l’altro la prima salita femminile è stata realizzata solo 24ore prima di lei da Michaela Kiersch).
Come possiamo trarre tutti beneficio dalla sua esperienza? Le sue carte vincenti sono state indubbiamente motivazione e costanza estremi, oltre ad avere un chiaro obiettivo in testa, come già abbiamo scritto sul post sull'allenarsi per un obiettivo. Quella via e nessun’altra, una via che aveva già provato in passato e rispetto alla quale sapeva quali fossero gli aspetti su cui lavorare.
Scarsità di tempo vuol dire quindi focalizzarsi su elementi specifici dell’arrampicata: ma come organizzarsi? Come suggerisce Bagnoli, se scegliamo degli allenamenti frequenti dovremo indubbiamente diminuire l’intensità di lavoro: un allenamento distruttivo eseguito tutti i giorni ci potrà solo portare dritti dritti al sovrallenamento, in quanto non daremo mai al nostro corpo il tempo di recuperare. Su Jollypower invece ci sono varie proposte di schede da poter svolgere in un’ora, un’ora e mezza al massimo strutturate in base a livelli in cui possiamo identificare con facilità e divise tra loro sia per quantità di tempo che possiamo dedicare all'allenamento, sia per gli esercizi su cui vogliamo lavorare maggiormente. Non quantità, quindi, ma qualità di ciò che facciamo.
Quindi bando alle scuse e via libera invece ad assetti mentali positivi e costruttivi, e perché no anche alle sperimentazioni su noi stessi su come reagisca il nostro corpo a lavorare per un’ora tutte le sere piuttosto che tre ore di fila per due sere a settimana. Sicuramente lo “scusario” alla pagina: “non mi tengo perché non ho abbastanza tempo per allenarmi”, non possiamo più aprirlo!
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Paige su Necessary Evil. Foto di Tara Kerzhner
27 febbraio 2018