Skill Climbing Method©: scopriamo insieme a Tito Pozzoli di cosa si tratta

In un numero sempre maggiore di palestre si sente parlare della metodologia Skill Climbing©, ed alcune delle strutture più attente alle ultime novità hanno già provveduto ad installare un DidacticWall all’interno dell’area dedicata alla preparazione fisica specifica. Abbiamo quindi voluto approfondire insieme a Tito Pozzoli, trainer di esperienza ventennale e ideatore della metodologia, di cosa si tratta.



O: Ciao Tito, grazie della tua disponibilità! Abbiamo visto sul sito Skill Climbing che la metodologia che hai messo a punto riguarda lo sviluppo delle abilità motorie, coordinative e mentali a 360°, che hai poi applicato in maniera più completa e mirata al mondo dell’arrampicata. Come mai hai ritenuto così importante lavorare su questi aspetti?

 

T: Ciao a tutti! La metodologia che ho sviluppato è mirata a sviluppare in chi inizia, ed a consolidare per chi già arrampica, quegli aspetti tecnici dell’arrampicata che spesso vengono sottovalutati o lasciati in secondo piano in una seduta di allenamento. In realtà non credo che sia importante lavorare su questi aspetti solo perché siamo arrampicatori: qualsiasi sport comprende una fase di riscaldamento anche sulla tecnica, che non va interpretata come un “passo indietro” o qualcosa di scontato perché pensiamo di saperne già abbastanza, ma come una fase standard e necessaria dell’allenamento al pari dello stretching o del lavoro al muro.



O: In cosa consiste un DidacticWall e quali esercizi possiamo fare?

 

T: Il DidacticWall che ho progettato è un pannello con prese ed appoggi simmetrici che sono disposti in maniera ripetuta a distanza prestabilita. Le prese sono divise per colore, il che permette un’associazione immediata al movimento che dobbiamo ripetere sul pannello, ed offrono prensioni diverse per poter lavorare in tantissimi modi. Si eseguono esercizi sulla tecnica in modo da acquisire bene lo schema motorio su cui si lavora: il lavoro che si esegue è sempre sulla tecnica, ma si può differenziare tra acquisizione e mantenimento di questo aspetto. Uno dei punti di forza del metodo, anche a detta dei tecnici che lo utilizzano con atleti di varie fasce d’età, è la possibilità di ripetere il gesto tecnico e automatizzarlo in modo corretto.



O: Come funziona un allenamento su questo pannello per un arrampicatore mediamente esperto? Abbiamo visto che è uscito un kit per il livello avanzato!


T: Sì, ho pensato di proporre un kit per gli atleti più evoluti per fornirgli delle prensioni che fossero più stimolanti per il loro livello. Il kit di prese di base infatti è perfetto per allenare una tecnica di base, quindi con prensioni molto buone che permettono di focalizzarsi più che altro sul bilanciamento e sugli spostamenti dei piedi o del bacino. Per gli atleti più avanzati ho pensato di inserire anche delle prese più esigenti di modo da rendere più interessante e complicato il movimento da svolgere.



O: Come inserisci un lavoro al DidacticWall agli atleti che segui?


T: Solitamente nel momento del riscaldamento, riservando una seduta da quindici o venti minuti al massimo al pannello, a meno che non ci sia una carenza specifica nelle abilità coordinative o tecniche dell’atleta. Questo tipo di riscaldamento andrebbe fatto anche in assenza del pannello specifico, magari con una breve session al muro boulder: andando ad attivare il sistema nervoso centrale, porta benefici alla qualità di tutta la nostra seduta di allenamento.



O: E nelle palestre dove non sei presente fisicamente?


T: Organizzo spesso degli incontri di formazione ed aggiornamento per chiunque voglia mettere in pratica ed insegnare questo tipo di esercizi nelle proprie palestre. Sul sito Skill Climbing© pubblico spesso i corsi di aggiornamento per gli istruttori che organizziamo man mano.



O: È possibile sapere in quali strutture è presente il DidacticWall?


T: Certamente! È possibile consultare l’elenco delle strutture sul sito nella sezione Società.



Grazie della chiacchierata,a presto!



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31 gennaio 2019