Manca davvero poco alle Olimpiadi di Parigi: i quaranta atleti della combinata Lead e Boulder e i ventotto velocisti della Speed si sono qualificati, e ora non ci resta che goderci lo spettacolo! Con quali scarpette d'arrampicata gareggeranno gli specialisti della Lead e del Boulder?
Foto di Nakajima Kazushige, Mia Krampl
Ma prima di tutto: quali sono le caratteristiche delle scarpette da competizione?
Alcuni modelli sono utilizzati quasi esclusivamente per una sola disciplina (Lead o Boulder), altri risultano più polivalenti e non è raro vederli nelle finalissime di entrambe le discipline.
Per quanto riguarda il boulder, le scarpette più utilizzate nelle competizioni sono in genere molto morbide e sensibili, due caratteristiche necessarie per rispondere al meglio agli “spalmi” sugli svasi, ai super dinamici e ai movimenti sui grandi volumi. Qui reattività e libertà di movimento sono essenziali: alcune scarpette che aiutano ad esprimere al meglio le abilità dei boulderisti più evoluti sono le Skwama e le Theory di La Sportiva, le Oasi di Tenaya e le Shark di Mad Rock.
Gli atleti che gareggiano spesso nelle finali della Lead prediligono modelli con ottime caratteristiche in fase di “edging”, ovvero quando bisogna caricare il piede con estrema precisione su appoggi anche piccolissimi. In questo caso alla morbidezza assoluta viene spesso preferito un compromesso con un modello leggermente più rigido, che dia supporto sui muri anche più verticali delle competizioni di difficoltà. Alcune scarpette che vediamo principalmente in questo tipo di competizioni sono le Solution Comp di La Sportiva, le Instinct VSR di SCARPA e le Drone di Mad Rock.
Infine ci sono dei modelli versatili e polivalenti, che primeggiano nelle finali di entrambe le discipline; non a caso spesso coincidono con le scarpette utilizzate dalla maggior parte degli atleti che ottengono i migliori risultati in gara. Tra queste scarpette troviamo ad esempio: le SCARPA Drago e Drago LV, le Hiangle di Five Ten e le Evolv Zenist.
Ma ora andiamo a vedere nel dettaglio quali saranno alcune delle scarpette d'arrampicata che coloreranno le fasi di gara Lead e Boulder alle prossime Olimpiadi di arrampicata, iniziando dalle atlete italiane che sono riuscite a conquistare un pass per Parigi!
Anraku Sorato, Foto di Nakajima Kazushige
Wild Climb Pantera Lacci - Laura Rogora
Recentemente Laura Rogora ha annunciato su Instagram la nascita di un nuovo modello di scarpette Wild Climb studiate nello specifico per le competizioni di alto livello. L’idea nasce ovviamente dalle Pantera lacci, scarpette che hanno accompagnato Laura Rogora in tutte le sue gare più importanti, Olimpiadi di Tokyo incluse. Mantenendo sempre ben saldi i punti di forza delle Pantera, hanno lavorato su una maggiore morbidezza della suola ed una parte di gomma che copre la parte anteriore delle scarpette, rendendole perfette per gli agganci di punta. Se le Pantera sono state scelte da Laura Rogora per le vie di Lead e sulla roccia, le nuove scarpette saranno quindi più orientate verso le esigenze dei boulderisti. Le Artemis di Wild Climb saranno le scarpette del futuro, ma ora attendiamo le Olimpiadi di Parigi per vedere salire il più in alto possibile le Pantera.
Laura Rogora, Foto di Marco Iacono, Fasi Media Gallery
SCARPA Drago - Camilla Moroni
Dalla nostra specialista della difficoltà passiamo alla specialista italiana del boulder: Camilla Moroni! Fedelissima alle sue SCARPA Drago gialle e rosse, le ha già portate con sé in giro per il mondo a caccia dei migliori risultati possibili in gara. Le Drago sono una delle scarpette più utilizzate nelle gare di boulder, sia nella versione "standard" che nella versione “low volume” bianca e nera. Precise e aderenti sono imbattibili negli agganci di punta e di tallone ed estremamente reattive quando si tratta di spingere sui grandi volumi tipici delle gare. Le indossano anche Oriane Bertone, Mia Krampl, Lucia Dörffel e Sean McColl.
Camilla Moroni, Foto di Marco Iacono, Fasi Media Gallery
Five Ten Hiangle Pro - Janja Garnbret
Parlando di gare non possiamo non citare la protagonista assoluta della categoria femminile, Janja Garnbret. Sempre in alto con le 5.10 Hiangle Pro ai piedi, ha fatto di queste scarpette un’arma vincente, conquistando insieme a loro qualsiasi titolo boulder possibile. Insieme a lei, e agli altri atleti del Team 5.10 come Natalia Grossman e Miho Nonaka, il marchio americano si conferma un riferimento per l’alta difficoltà, riscontrando ancora qualche difficoltà a farsi apprezzare dal pubblico di arrampicatori di livello beginner. A Tokyo 2020 Janja Garnbret le aveva anche utilizzate per gareggiare nella Speed, concludendo anche in questa disciplina con un ottimo risultato che le aveva spalancato la strada verso il podio. Chissà se ci lasceranno senza parole, come succede sempre quando entra in scena Janja, anche a Parigi.
Foto di Nakajima Kazushige, Janja Garnbre
La Sportiva Skwama - Sorato Anraku
Per quanto riguarda La Sportiva si parla sempre facendo riferimento alle scarpette di “nomi grossi” come Jakob Schubert, Adam Ondra e Alberto Gines Lopez, vincitore delle Olimpiadi di Tokyo e qualificato alle Olimpiadi di Parigi. Di solito le scarpette a loro associate sono le Theory o le Solution Comp, di cui abbiamo già anche parlato nei nostri precedenti articoli in tema “scarpette da competizione”, ma non mancano gli atleti che, quando si tratta di gara, fanno affidamento sulle Skwama. Brooke Raboutou, Hamish McArthur, Chaehyun Seo e Sorato Anraku, tutti qualificati per Parigi, hanno scelto la leggerezza e la flessibilità della mezza suola delle Skwama per salire veloci sulle vie e sui boulder delle prossime Olimpiadi. Le Skwama sono infatti nate pensando al nuovo stile di tracciatura che gli atleti delle competizioni devono affrontare quasi quotidianamente tra allenamenti e momenti di gara: la loro flessibilità ti permette di muoverti agilmente sui volumi, garantendoti una buona sensibilità e un’ottima aderenza.
Sorato Anraku
UnParallel Flagship Pro - Tomoa Narasaki
Il team giapponese è sempre una certezza, e all’interno del team giapponese lo è ancora di più Tomoa Narasaki, inarrestabile sui boulder. Forse penalizzato dalla precedente formula di gara con la combinata delle tre specialità, Narasaki può ora giocarsi il podio con gli altri “fortissimi” che si sono qualificati per Parigi. Le UnParallel sono le sue scarpette di fiducia: grazie alla sua pluriennale esperienza nel mondo delle gare, Tomoa Narasaki partecipa anche alla progettazione dei nuovi modelli Unparallel. Oltre alle Flagship Pro, Tomoa ha anche partecipato alla progettazione delle TN-Pro (che portano le sue iniziali), sintetizzando tutto il meglio delle caratteristiche che devono avere delle scarpette da arrampicata vincenti sui boulder: flessibilità, precisione e un’aggressività “mordente” sui piccoli appoggi.
Foto di Nakajima Kazushige, Tomoa Narasaki
Tenaya Indalo - Alex Megos
In occasione della gara per le Qualificazioni Olimpiche di giugno, il team tedesco formato da Alex Megos, Lucia Dörffel e Yannick Flohé è riuscito a qualificarsi in blocco per i giochi Olimpici di Parigi. Se anche Yannick Flohé ha scelto le UnParallel per poter esprimere al meglio le proprie abilità di boulderista di altissimo livello, Alex Megos è invece da sempre un ambassador di Tenaya. Le Indalo di Tenaya sono nello specifico molto reattive e adatte all’arrampicata tecnica e di precisione, come quella che entra in gioco nelle competizioni della Lead. Per lui le Olimpiadi di Tokyo erano state particolarmente sfortunate, classificandosi come il primo atleta fuori dalle semifinali: una grande amarezza che speriamo possa dargli la carica giusta per potersi esprimere al meglio al prossimo appuntamento di Parigi.
Foto di IFSC Media Gallery - Alex Megos
Evolv Zenist Pro - Colin Duffy
Colin Duffy era stato un po’ “la sorpresa” delle Olimpiadi di Tokyo, essendo l’arrampicatore più giovane ad essersi qualificato. Nato nel 2003, ha partecipato alle sue prime Olimpiadi a soli diciassette anni, tra l’altro conquistandosi la Finale. In questi anni ha macinato gare e conquistato podi, guadagnandosi una solida esperienza che ora lo porta ad essere tra gli atleti “da tenere d’occhio” a Parigi. Colin Duffy punta tutto sulle Evolv Zenist Pro: aggressive, potenti e perfette per lo stile dinamico del boulder, sapranno sicuramente supportare il giovane arrampicatore americano nei suoi momenti di gara più impegnativi.
Foto di Nakajima Kazushige, Colin Duffy
Non ci resta che attendere l’inizio delle Olimpiadi di arrampicata, che si svolgeranno dal 5 al 10 agosto al Le Bourget Sport Climbing Venue di Saint-Denis a Parigi!