Tre nuovi termini da “climber” che abbiamo imparato dalle Olimpiadi

Le prime storiche Olimpiadi di arrampicata sportiva hanno contribuito a far conoscere questo sport ad un pubblico molto più ampio, ma hanno arricchito anche noi, climber veterani honoris causa, di un vocabolario più ricco, più tecnico ed indubbiamente più giovane!

 

 

Vediamo alcune parole già in uso in altri sport, altre tipiche dell’arrampicata, che abbiamo sentito durante i commenti delle gare e visto nei post di Instagram!

 

 

 

 

Clapping

 

Tipico delle gare di arrampicata sportiva, e molto più specifico delle gare di boulder, è sempre associato al gesto di esultanza per aver raggiunto la presa di top, sia esso accaduto con fatica o con estrema leggiadria. Qual è il motivo per cui si parla di “clapping”? Succede talvolta che il climber poco concentrato, e travolto dall’entusiasmo, una volta afferrato il top con una mano, usi l’altra per “battere” sulla presa (letteralmente possiamo tradurlo con: “applauso”, che rende anche bene l’idea del gesto). Il problema è che il regolamento delle gare prevede che la presa di top sia tenuta in modo stabile con entrambe le mani per un tempo che si aggira intorno ai tre secondi: il boulderista che con la seconda mano “applaude” sulla presa e poi salta giù, vedrà l’entusiasmo scendere molto in fretta, perché il top non gli sarà dato valido. Mai fare clapping se non hai tenuto prima il top con due mani in modo stabile!

 

 

Ifsc credits

 

 

Tomoa’s (Tomoa's Skip)

 

Termine utilizzato solamente nelle competizioni di Speed, è diventato particolarmente conosciuto durante queste Olimpiadi proprio per le “conseguenze” che ha avuto sulla classifica della Speed e poi della classifica combinata. Il percorso della via di difficoltà, come tutti sappiamo, è sempre lo stesso, ma ogni climber può salirlo con il metodo che preferisce (presumibilmente il più veloce per il suo stile). E’ così che Tomoa Narasaki, specialista della Speed, ha proposto questa methode che prevede di saltare proprio in partenza la presa numero tre, per andare con un balzo alla presa successiva. Fatalità ha voluto che nel duello con Alberto Gines Lopez, Tomoa Narasaki sia scivolato proprio nell’esecuzione di questo dinamico, perdendo secondi sacri e sparando automaticamente Alberto Gines Lopez in testa alla classifica, e poi in cima al podio della classifica combinata. Quando si dice “la mala suerte”.

 

 

 

 

GOAT   

 

Se i primi termini non erano stati colti o memorizzati da qualcuno, e quindi potevano risultare “nuovi”, l’acronimo GOAT è comune a molti sport. Termine dalla parvenza non confortante, si traduce in relatà con Greatest Of All Times e si utilizza per uno sportivo che sta dando prova di essere al di là di ogni suo grande predecessore. Ovviamente in arrampicata è il commento più gettonato sotto ai post di Janja Garnbret che, non solo ha vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi, ma è riuscita anche a vincere il circuito della Coppa del Mondo Lead nonostante abbia saltato ben due tappe.