Scarpette da arrampicata: meglio sintetiche o in pelle?

Una tra le principali differenze che contraddistinguono i modelli di scarpette da arrampicata è il materiale della tomaia. Nonostante ci siano soluzioni sempre più innovative soprattutto per quanto riguarda gli inserti ed i dettagli, la prima scelta da fare resta sempre tra tomaia in pelle, tomaia sintetica e mista.

 

 

Oltre alle caratteristiche più tipiche di questi materiali, valide anche per altri elementi della nostra attrezzatura da montagna come ad esempio i guanti, la scelta del materiale della tomaia influisce su diversi particolari strettamente legati alle prestazioni sulla roccia e indoor che possono fare la differenza per un climber appassionato.

 

 

 

 

Pelle

 

Le scarpette in pelle di distinguono dalle altre innanzitutto per comfort nella calzata; il materiale naturale resta morbido nel tempo e, proprio per questo, tende anche a “cedere”, ovvero a guadagnare qualche mezzo numero o numero in più a livello di vestibilità. In ottica di climber questo si traduce in una scelta del numero che tenga conto di quel margine di allargamento: andranno acquistate quindi “di qualche” mezzo numero in meno, a seconda delle indicazioni della casa produttrice.

 

 

La variante in pelle scamosciata si allarga meno nel tempo, pur mantenendo le straordinarie capacità della pelle di adattarsi perfettamente alla forma del tuo piede, ed è infatti la versione di questo materiale più utilizzata ed apprezzata dagli arrampicatori.

 

 

Troviamo la pelle scamosciata in quasi tutte le scarpette da bambino (come le Stickit) ed in molti modelli per principianti, all-round oppure pensati per le vie lunghe, dove siamo ovviamente portati ad indossare le scarpette molto più a lungo rispetto a chi fa boulder o monotiri in falesia. Per chi arrampica su “vie lunghe” la comodità diventa quasi un’esigenza di primaria importanza così come la traspirabilità, molto più alta quando si utilizzano materiali naturali: anche le TC Pro, le scarpette preferite da Alex Honnold per le sue Big Walls in solitaria, sono in pelle scamosciata così come le storiche – e mitiche- Mythos.

 

 

Non è comunque da fraintendersi come un materiale destinato a scarpette poco aggressive e performanti: basti pensare infatti che è la scelta numero uno di marchi come La Sportiva, che la utilizza per scarpette per arrampicatori intermedi od esperti come le Miura sia lacci che velcro o le Python. Anche SCARPA utilizza questo materiale in una versione ancora non spazzolata e non colorata in profondità come nelle Jungle.

 

 

 

 

Sintetico

 

Le scarpette in materiale sintetico hanno la proprietà di non allargarsi nel tempo e di mantenere a lungo la loro forma originale: contrariamente a quanto succede quando proviamo delle scarpette in pelle, le scarpette sintetiche devono avere una buona vestibilità sul nostro piede già dalle prime sensazioni.

 

 

La microfibra è meno elastica rispetto alla pelle, il che può essere un vantaggio o uno svantaggio a seconda delle preferenze personali; considerata la sua “innata rigidità” può essere utile pensare di abbinare questa scelta ad una mezza suola, per avere più libertà di movimento (ad esempio in strapiombo), oppure ad una suola intera se vogliamo il massimo del supporto (ad esempio in placca).

 

 

“Voci” dicono che in molti casi la microfibra sia il materiale preferito dagli arrampicatori “pro”: alcune tra le scarpette più vendute nella categoria “Perfomance” di SCARPA sono realizzate con questo materiale. Le Instinct ad esempio sono costruite con sei pezzi di microfibra che ti garantiscono una calzata perfetta ed ottimale, ma anche le nuovissime Chimera sono realizzate con otto pezzi di microfibra altamente tecnica, combinata ad uno strato di TPU che apporta traspirabilità e resistenza alle abrasioni. Tantissimi marchi adottano quasi esclusivamente tomaie 100% sintetiche: la Wild Climb utilizza la Wild Microfiber, ma anche la Evolv, la Ocun e la 5.10 fanno di questo materiale la loro scelta prioritaria.

 

 

Boostic SCARPA

 

 

Misto

 

Nella combinazione tra parti in pelle e microfibra rientrano la maggior parte delle scarpette da arrampicata “di ultima generazione”. Sfruttando sia i punti forti della pelle come il comfort e la traspirabilità, sia quelli del materiale sintetico come la resistenza nel tempo e la reattività, possiamo avere scarpette di altissimo livello comode e traspiranti.

 

 

Gli inserti in pelle vengono solitamente utilizzati nella parte anteriore della scarpetta, sotto le dita dei piedi, o nel sottopiede; alcuni esempi sono le SCARPA Boostic e Booster che combinano una struttura in mcirofibra multipannello con un inserto di Alcantara intorno all’alluce. Sempre SCARPA combina multistrati in pelle e in microfibra nelle fantastiche Drago Lv, che abbiamo visto anche ai piedi di moltissime arrampicatrici durante le Olimpiadi.

 

 

La Sportiva ha scelto per le nuovissime Kubo una tomaia in microfibra sfoderata con un sottopiede in vitello scamosciato, gli stessi materiali utilizzati per la costruzione delle vendutissime Solution e Solution Comp. Anche le Iati di Tenaya, le scarpette utilizzate da Alex Megos, sono realizzate con una combinazione di pelle e microfibra combinate con una costruzione innovativa per un’aderenza totale della scarpetta intorno al piede.

 

 

evolv zenith

 

 

E se ora ti è tutto chiaro e vuoi scegliere le tue prossime scarpette d'arrampicata, fai un giro su Oliunìd!