Prima tappa di Coppa del Mondo boulder Meiringer: vincitori e novità

La prima tappa di Coppa del Mondo Boulder a Meiringen si è svolta lo scorso weekend aprendo le porte ad una nuova stagione di competizioni internazionali: tanti i nomi noti a provare i boulder delle qualificazioni, altrettanti i nomi di arrampicatori ai loro esordi come la statunitense Quinn Mason e la nostra Irina Daziano. Per quanto riguarda il team italiano Camilla Moroni riesce ad accedere alle Semifinali dove ha concluso la sua gara in tredicesima posizione; fuori dalle semifinali gli altri convocati.

 

 

Il podio femminile è stato come sempre dominato da una emozionatissima Janja Garnbret, soddisfatta per questa sua ennesima conferma di avere un livello superiore alle altre partecipanti, evidentemente non così scontata per lei. Al secondo posto la statunitense Natalia Grossman che ritorna a competere con lo stesso pazzesco stato di forma con cui l’avevamo lasciata la scorsa stagione; terzo posto per la svizzera Andrea Kuemin, incredula per questo sognatissimo podio davanti al pubblico di casa.

 

 

Podio mancato per una manciata di tentativi per Oriane Bertone; zero top invece per Futaba Ito e Stasa Gejo che chiudono al quinto e sesto posto. Grandissima l’amarezza di Miho Nonaka che chiude al ventisettesimo posto al termine di una giornata, e di una gara, decisamente storta.

 

 

In campo maschile invece è Tomoa Narasaki a vincere una gara che fa tornare alti entusiasmo ed autostima dopo la delusione delle Olimpiadi di Tokyo. Anche il secondo posto è del team giapponese con Ogata Yoshiyuki, mentre il terzo gradino va ad un gasatissimo Mejdi Schalck.

 

 

Ma questa gara ha in realtà portato con sé alte dosi di disappunto sia tra gli atleti che tra gli spettatori abituati a seguire soprattutto le Semifinali e Finali Live: per la prima volta non è stato possibile vedere la diretta sul canale Youtube della Ifsc ed anche gli Highlights delle varie fasi, che venivano pubblicati con prontezza e puntualità, hanno collezionato una serie di commenti non troppo positivi.

 

 

Anche la modalità con cui si è svolta la gara è stata oggetto di contestazioni da parte degli atleti stessi: per la prima volta in assoluto i partecipanti alla gara hanno avuto modo di vedere “in anteprima” le foto dei boulder. Se il cosiddetto “a-vista” è sempre stato uno degli ingredienti chiave delle gare di Boulder, ora il fatto di potersi consultare con il proprio coach durante l’isolamento sulle modalità in cui interpretare il boulder toglie quel margine dovuto alla capacità di lettura propria dell’atleta.

 

 

A motivare questa scelta sembrerebbe essere una maggiore spettacolarità della gara, e quindi “appetibilità” al grande pubblico, evitando quei primi dieci/ quindici secondi di stallo in cui gli atleti studiano le prese ed ipotizzano sequenze. Tantissimi gli arrampicatori che hanno richiesto un ritorno all’”effetto sorpresa” delle gare: prossimamente su questi schermi ti faremo sapere con quale modalità si svolgerà la prossima tappa in Corea!