Dieci consigli per arrampicare in una sala boulder

Le sale boulder accolgono sempre più nuovi appassionati di arrampicata che vengono a scoprire questo nuovo sport dopo averne sentito parlare da amici o aver visto qualche immagine eclatante in tv. Non solo: la completezza del boulder ed i suoi infiniti benefici sia a livello motorio che mentale stanno portando anche molti bambini e ragazzi alla scoperta di un’attività che li stimola sotto tanti punti di vista diversi.

 

 

Nonostante il bacino di utenza si sia quindi molto ampliato, non tutte le sale boulder si sono organizzate con un “Vademecum” sulle buone abitudini da adottare quando si inizia ad arrampicare; ecco quindi che veniamo in soccorso noi di Oliunìd con qualche regola generale, a metà strada tra il “bon ton” e la sicurezza, valida all’incirca ovunque.

 

 

Foto E9

 

 

Usare la magnesite liquida

 

Se c’è una prima grande regola universale valida in tutte le palestre di arrampicata del mondo, è quella di utilizzare preferibilmente magnesite liquida. Tra i motivi: meno dispersione di polvere nell’aria, meno dispersione di polvere sui materassi, meno dispersione di polvere sulle prese. Insomma, in ambienti chiusi l’utilizzo della magnesite liquida è inderogabile. La sua percentuale alcolica, preesistente a virus e pandemie varie, l’ha resa anche uno strumento molto utile per avere sempre le mani super disinfettate. E poco importa se gli arrampicatori nella Finale di Coppa del Mondo hanno il sacchetto della magnesite in vita e creano mini disastri ambientali ad ogni caduta: la magnesite liquida is better.

 

 

Pararsi o non pararsi?

 

Non vogliamo qui aprire un dibattito più vasto del necessario, ma in moltissime palestre di boulder statunitensi vige il divieto di pararsi  (fonte: climbing business journal). Com’è possibile questa regola? A differenza delle mille variabili che entrano in gioco quando facciamo boulder in natura tra i massi, nel bouldering indoor è tutto studiato e calcolato per fornirti il miglior atterraggio possibile. La struttura e rigidità dei materassi, così come la tracciatura dei blocchi: tutto segue precise regole che dovrebbero aggirare il rischio di cadute pericolose. Per questo a volte abbiamo una probabilità maggiore di farci male parando in maniera non corretta rispetto al “lasciar fare” alla gravità. Sia che scegliamo di pararci, sia che scegliamo di non pararci, è sempre importante prevedere la direzione della caduta e reagire tempestivamente al volo del nostro compagno.

 

 

Matteo Pavan La Sportiva

Matteo Pavan La Sportiva

 

 

Evitare di salire con le scarpe sul materasso

 

Se le nostre nonne avessero frequentato delle palestre di boulder, probabilmente ci avrebbero ammonito sin da subito su questa usanza poco educata che di tanto in tanto si vede praticare da qualche arrampicatore estroso. Il motivo alla base è sempre uno: nelle prese di arrampicata dove metti i piedi, metterai poi anche le mani. Nel caso volessi comunque [e legittimamente] girare per la palestra comodo e senza indossare le scarpette, ti consigliamo di dare un'occhiata alla nostra pagina "sandali e ciabatte".

 

 

Sgranocchiare snack di vario tipo

 

Per lo stesso motivo non è ammesso lo sgranocchiamento di qualsivoglia snack nei pressi dei materassi: nessuno di noi vorrebbe spalmarsi del cioccolato fondente con granola e burro di arachidi crunchy sotto le scarpette da arrampicata appena comprate.

 

 

Sabrina Wendi Unsplash

Sabrina Wendl from Unsplash

 

 

Arrampicare con i calzini

 

Succede che a volte non sopportiamo più le scarpette, soprattutto se sono le prime volte che le usiamo, e la voglia di provare ancora quel boulder senza soffrire è incontenibile. Anche se potrebbe sembrare un esercizio sulla tecnica molto efficace, perché ci permette di lavorare sulla sensibilità sugli appoggi, è lievemente antigienico. Se ti succede di trovarti spesso in questa situazione, ti consigliamo di valutare l'acquisto di un paio di scarpette mezzo numero più grandi - da usare solo in palestra - oppure di fare un po' di trave con comode sneakers, rigorosamente pulite di lavatrice. A proposito, ti lasciamo qui il link alla nostra sezione "scarpe lifestyle".

 



Non controllare l’itinerario

 

Se non hai la fortuna di avere una palestra tracciata per l’ultima Finale di Coppa Italia, dove i boulder sono montati in modo che gli arrampicatori non si incrocino mai, è sempre molto utile studiare fin da subito il boulder che si vuole provare, soprattutto se c’è già qualcuno che sta arrampicando sulla stessa parete. Questo per evitare di doversi scavalcare (scherziamo, non si può fare), questionare su chi sia partito per primo e cadere pericolosamente nello stesso momento.

 

 

Ocun

Ocun Climbing

 

 

Guardare dietro prima di saltare

 

Ci sono due tipi di cadute: quelle completamente fuori controllo e senza nessuna cognizione e quelle dove invece semplicemente salti giù. In questo secondo caso è sempre una buona idea controllare che non ci sia niente e nessuno nella nostra area di atterraggio: non solo quindi per evitare di collidere con un altro climber, ma anche perché finire sul bastone telescopico che usiamo per pulire le prese o su un tubetto di liquida potrebbe causarci qualche lieve infortunio.

 

 

Non sdraiarsi sui materassi

 

Forse dopo pericolosi atterraggi a filo di “climber che si riposa”, molte palestre hanno allestito l’area oltre i materassi con divani, divanetti e pouff. Spesso l’ordine naturale delle cose viene alterato, ritrovando sacche e giacche stesi sui divani ed arrampicatori stesi sul materasso, motivo per cui ora in molte “aree relax” trovate anche qualche numero di Pareti e Spit, giusto per far capire che è lì che l’arrampicatore “compìto” dovrebbe rilassarsi.

 

 

Black Diamond

Christian Adam Black Diamond

 

 

Evitare di saltare dal top

 

Una delle domande più ricorrenti da parte di chi inizia ad arrampicare è: “ma quando arrivo su, salto?”. La nostra opinione è che è sempre meglio scendendo utilizzando qualche presa e poi saltare. Si riducono le sollecitazioni sulle ginocchia, lo strizzamento dei piedi nelle scarpette e contraccolpi alla cervicale che, boulder dopo boulder, possono fare la differenza in una scala da 1 a 10 di “gradimento” dell’attività.

 

 

Rimettere a posto l'attrezzatura

 

Forse è la regola di "bon ton" numero uno di qualsiasi tipo di palestra, non solo di arrampicata, dove il rimettere a posto dischi in ghisa e manubri è ormai l'occupazione principale di istruttori e tecnici vari. Aggiungiamo all'elenco le bande elastiche per il riscaldamento, le maniglie per i piegamenti, la tavoletta propriocettiva e qualsiasi altro tipo di attrezzatura di cui sia fornita la tua palestra.