Cinque settori super classici per fare boulder ad Albarracin

Massi di arenaria rossa si estendono a perdita d'occhio, una pineta immersa in una valle silenziosa, linee che richiedono un'arrampicata dinamica e creativa, ricca di lanci, salti e movimenti su piattoni: stiamo parlando di Albarracín, l'area di boulder più vasta della Spagna.

 

Situata nei dintorni di Teruel, non troppo lontano da Valencia, ma anche a una distanza ragionevole da Madrid, Albarracín rappresenta il non plus ultra per ogni boulderista che ami arrampicare su roccia eccellente e in un contesto naturale magnifico.

 

Ci troviamo, infatti, nell'area naturale protetta "Paisaje Protegido de los Pinares de Rodeno", una zona strettamente regolamentata dal Dipartimento del Medio Ambiente per tutelarne la salvaguardia. Sul sito Montana Regulada (https://montanaregulada.org/area/albarracin-pinares-de-rodeno) puoi trovare tutte le più recenti normative emesse a proposito dell'arrampicata in quest'area, compreso l'elenco dei settori chiusi definitivamente, l'elenco dei settori a restrizione di accesso limitato e le norme sul parcheggio e sui pernottamenti (spoiler: non è consentito dormire nel parcheggio).

 

Vista sul centro di Albarracin

 

 

Quando arrampicare ad Albarracin

 

Quando si tratta di arrampicare ad Albarracín, moltissimi boulderisti europei lo considerano una scelta quasi "obbligatoria" per il periodo delle vacanze di Natale. Confidando in giornate soleggiate e assenza di vento, puoi sperare di scalare in maglietta anche a Capodanno, dedicando naturalmente tutte le tue energie a sessioni estremamente intense nelle ore centrali della giornata.

 

Nonostante durante il periodo "canonico" delle ferie possa risultare difficile trovare sistemazione se non prenoti per tempo, è nelle mezze stagioni che l'arrampicata ad Albarracín si rivela particolarmente piacevole sia per l'aderenza della roccia che per la lunghezza delle giornate. Se hai la fortuna di poter visitare Albarracín in autunno o in primavera, potrai sicuramente approfittare di temperature più elevate, giornate più lunghe e di un fresco venticello che favorisce l'aderenza.

 

Scalando sui massi immersi nella pineta

 

 

Settori e mappa virtuale di Albarracin

 

I settori di Albarracín elencati nella guida sono quindici, per un totale di 1600 passaggi: ne abbiamo selezionati cinque tra i più classici e frequentati di tutti, che quindi risentono maggiormente della presenza costante degli arrampicatori durante i diversi periodi dell'anno. Siamo sicuri che, con la massima attenzione da parte di tutti gli arrampicatori, questi settori non dovranno subire restrizioni parziali o totali, come è accaduto in alcune zone di quest'area, al fine di tutelarne al meglio il patrimonio naturalistico e storico.

 

Parking

 

Il settore "Parking" è il primo che incontri mentre ti dirigi dal parcheggio principale verso gli evidenti massi situati a pochi metri di distanza, senza la necessità di attraversare la strada. Questo settore comprende una ventina di blocchi adatti a tutti i livelli, fornendo massi ideali per il riscaldamento, come Mouse Park, e blocchi che metteranno alla prova anche gli arrampicatori di alto livello, come ad esempio Zarzamora.

 

Parking ti offre una sintesi di ciò che puoi trovare nei vari settori di Albarracín: strapiombi attraversati da fessure di diverse profondità, piattoni finemente arricchiti da minuscole tacche che consentono di aggrapparsi anche dove sembra non esserci nulla da afferrare, e muri più verticali con ristabilimenti su svasi. Pur non essendo vasto come Arrastraderos, anche qui l'arrampicata è notevolmente varia. Sul masso Tortuga, ad esempio, puoi trovare linee dal 6A al 7C, con il bellissimo passaggio di 6B+ che dà nome all'intero blocco e che merita assolutamente di essere scalato.

 

Parking è un settore tipicamente frequentato da famiglie con bambini, anche grazie al suo breve avvicinamento, o da arrampicatori che desiderano familiarizzare con lo stile dinamico del boulder di Albarracín, magari trascorrendo qui un paio di ore prima di esplorare gli altri settori della pineta. È ideale anche per situazioni in cui si dispone di poco tempo o il tempo è incerto e si preferisce rimanere "a portata di macchina".

 

 

Arrastradero

 

Arrastradero è il classico dei classici, uno di quei settori che da solo potrebbe bastarti per arrampicare tutto l'inverno: arrivando qui, la sensazione sarà che non ti basteranno le vacanze di una vita intera per provare tutti i meravigliosi passaggi che ti troverai davanti. Il bello di Albarracín è che i passaggi "facili" o di riscaldamento non sono meno belli delle linee più dure e famose: l'imbarazzo della scelta sarà il vero problema di cui dovrai tenere conto venendo ad arrampicare per la prima volta ad Albarracín.

 

Il superlativo Homo Ergaster Sit, 8A+ al settore Arrastradero

 

 

Qui la concentrazione dei passaggi è particolarmente elevata: sulla guida sono elencati una novantina di massi, ognuno di questi valorizzato da diverse linee. Se non vedi l'ora di cimentarti su uno stile di scalata che si avvicina di più a quello indoor, con lanci, prese buone e movimenti esplosivi, ad Arrastradero potrai avere un primo assaggio dei meravigliosi boulder in tetto tipici di questa zona. Avrai modo di mettere a frutto tutte le ore di allenamento macinate nei mesi invernali in palestra, ma troverai anche muri più verticali e tecnici, quasi sempre con ottimi atterraggi.

 

Questo settore resta comunque esposto maggiormente a nordest, e l'arrampicata in pieno inverno richiede comunque un po' di adattamento. Se ti capita di voler provare ad arrampicare qui in giornate particolarmente fredde e ventose, puoi cercare calore e conforto nell'area denominata - non a caso - Solarium. Nonostante sia uno dei settori più frequentati in assoluto, la roccia riesce a mantenere negli anni un discreto grip e a non perdere la sua ottima qualità.

 

 

Techos

 

Come ci suggerisce il nome stesso è il regno dei “tetti”: qui i massi hanno assunto delle conformazioni pazzesche, che sembrano essere state create espressamente per il bouldering. Più di 230 linee tutte da provare con magnifiche partenze sit seguite da qualche movimento su tacche per acquisire “qualche metro”, lanci a dei mega buchi o al bordo e ristabilimento su svasi: in pratica la ricetta del boulder perfetto. Qui è facile perdersi a provare anche cose fuori dalla tua portata, ma talmente irresistibili che non puoi non spenderci qualche tentativo, oppure passare la giornata divertendoti a provare passaggi che chiudi velocemente. Il divertimento puro è uno degli aspetti chiave che ha reso Albarracin una delle mete più rilevanti a livello internazionale, oltre naturalmente alla bellezza del posto e delle linee. Techos è particolarmente emblematico di questo stile molto esplosivo, dove non puoi fare altro che “esplodere a razzo”, agganciarti con punte e talloni, e tenere di addominali. Il fascino per i passaggi in tetto unisce gli arrampicatori di tutto il mondo in innumerevoli tentativi immortalati da reflex e iphone, dove la ricerca della performance arriva talvolta a eccedere rispetto alla pura gioia di scalare in un luogo unico.

 

Un super classico traverso in tetto al settore Techos

 

 

La Fuente

 

Per i viaggi invernali e una prima selezione di settori in base alla loro maggiore esposizione al sole, La Fuente si guadagna un posto di primaria importanza, essendo orientato a sud-est e godendo dei raggi del sole anche nelle giornate di pieno inverno. Fino a qualche anno fa, era uno dei settori più frequentati anche per via della sua posizione strategica che permetteva di fare una tappa qui prima di procedere verso altri settori come Peninsula o Valle de la Madera, ora definitivamente chiusi all'arrampicata. Una passeggiata per ammirare tutta la bellezza che caratterizzava questi due settori può sicuramente farci toccare con mano gli effetti che un approccio poco sensibile alla pratica di questo sport in un'area naturale protetta può avere. La Fuente conta comunque più di centoventi passaggi, molti dei quali sono in tetto o strapiombo con prese buone, la maggior parte dei quali offre un'ampissima scelta per chiunque arrampichi su difficoltà entry-level ed intermedie.

 

 

Cabrerizo

 

Tra i settori che abbiamo selezionato per questa lista, El Cabrerizo è l'unico che fa riferimento a un altro parcheggio, quello de La Fuente del Cabrerizo. Una passeggiata di una decina di minuti ti porterà a uno dei massi più affollati e gettonati di tutti, anche conosciuto come El Techo de Don Pepo. Questo tetto arancione merita una visita da parte di chiunque sia a suo agio con le medie difficoltà dal 6b al 7b: tallonaggi, fisicità e, se decidi di provare il traverso, resistenza alla forza sono molto graditi.

Se El Techo del Don Pepo è il classico dei classici per quanto riguarda la media difficoltà, in questo piccolo settore troviamo anche tre superlinee estremamente dure: Anam, 8B, aperto da Christian Core e quindi una certezza sia in termini di bellezza della linea che di "corposità del grado", Moai, sempre 8B, e Valkiria, un 8b+ aperto dal super local Alberto Rocasolano. Gli altri massi sono indubbiamente meno interessanti, ma nel complesso si tratta di un settore con un'ottima roccia e un valore storico indiscutibile, essendo uno dei primi settori ad essere stato valorizzato ormai decenni fa.