Catherine Destivelle ed il primo 8a femminile nella storia dell'arrampicata

Cosa può succedere nel corso di trentasette anni quando abbiamo come riferimento uno sport dall’evoluzione pazzesca, come l’arrampicata sportiva? Una cosa è certa: che le vie che ne hanno fatto la storia, anche definite a ragion veduta vie “old school” su placche allucinanti e chiodature “engagées” (tanto per entrare in clima francese), non sono nel frattempo diventate più facili.

 

 

Lo confermano anche Caroline Ciavaldini e James Pearson che esplorano le falesie delle Alpilles misurandosi con testpiece di ieri e di oggi. La via Fleur de Rocaille non è forse conosciutissima tra gli arrampicatori delle nuove generazioni, ed indubbiamente il suo nome evoca meno immagini leggendarie di - ad esempio -  La Rose e le Vampire oppure di Chouca. Ma, con questo post su Instagram, loro ci hanno aiutato a rispolverare un capitolo che parla di grande tenacia e determinazione nella storia dell'arrampicata. 

 

 

Photo credits Raphael Foureau

 

 

Ci troviamo a Mouriès, una falesia meno popolare di Buoux o Saint Légère - almeno tra gli arrampicatori italiani -, ma che rappresenta dagli intramontabili anni ’80 un punto di riferimento per l'alta difficoltà in Provenza. Qui, nel 1985, successe una cosa pazzesca: una ragazza salì il primo 8a femminile, oggi 7c+/8a.

 

 

Catherine Destivelle, arrampicatrice assolutamente sopra le righe, e peraltro già famosa anche oltreoceano, aveva abbattuto una barriera che molti non pensavano fosse raggiungibile dalle “aspiranti femminili” all’ambitissimo 8a. Era riuscita a salire Fleur de Rocaille.

 

 

Una via tecnica, dall’aspetto mentale assolutamente non trascurabile, di precisione e di equilibrio dove, lo conferma anche Caroline, le prese non sono mai generose. Una via che metterebbe a dura prova tanti arrampicatori dal livello di forza fisica sicuramente maggiore, ma non a proprio agio sui muri verticali di calcare.

 

 

Photo credits Raphael Foureau

 

 

Ma cosa succedeva nel mondo dell’arrampicata nel 1985?

 

 

Tanto per dirne una fu l’anno dello Sportroccia, ovvero la prima gara internazionale di arrampicata che si svolse a Bardonecchia, e nelle edizioni successive tra Bardonecchia ed Arco. A vincerla fu lei, Catherine Destivelle, superando altre arrampicatrici formidabili che accorsero alla gara: una tra tutte Linn Hyll. In campo maschile la vittoria andò a Stefan Glowacz.

 

 

Ovviamente il fatidico grado di 8a non era una “normalità” neanche in campo maschile: solo un paio di anni prima Patrick Edlinger e Marc le Menestrel avevano aperto le porte sul mondo dell’ottavo grado con le prime vie come Ça glisse au pays des merveilles e Reve de Papillon a Buoux.

 

 

Il 1985 è stato anche l’anno del primo 8b+ al mondo: Wolfgang Gullich, che già aveva liberato il primo probabile 8b con Kanal Im Rucken l’anno precedente, liberava Punks in the Gym in Australia. Ne avevamo parlato in un post dedicato tutto a questa via, di cui ti lasciamo qui il link.

 

 

Photo credits Raphael Foureau

 

 

Anche in Italia il livello non era meno alto: Luisa Iovane, una tra le atlete più rilevanti di sempre all'interno del panorama dell'arrampicata italiana, raggiunse lo stesso traguardo dell'8a solo un anno dopo. Luisa si dedicò alla salita di Comeback in Val San Nicolò. Nello stesso anno, ovvero il 1986, fu proprio lei a vincere il trofeo della seconda edizione dello Sportroccia.

 

 

Per Catherine Destivelle il traguardo della salita di Fleur de Rocaille fu solo l’inizio di un viaggio verso obiettivi ancora più alti e straordinari: nel 1988 firmò anche la prima salita femminile di Chouca, un 8a+ super intenso di Buoux. La via era stata liberata solo tre anni prima da Marc Le Menestrel nel settore La Bout du Monde, dove furono poi attrezzate altre vie incredibili come la tutt’ora ambitissima La Rose et le Vampire.

 

 

La sua carriera, che prese poi anche la strada dell’alpinismo, è stata documentata in vari docufilm, tra cui Beyond The Summit, proiettato nell’edizione del 2009 del BANFF. Ancora oggi è, per tante giovani arrampicatrici, una fonte di ispirazione ed inesauribile motivazione.

 

 

Photo credits Raphael Fourau