Arrampicata su ghiaccio: guida completa all'attrezzatura

Tra tutte le discipline legate alla verticalità, l’arrampicata su ghiaccio è particolarmente soggetta alla variabilità delle condizioni ambientali. A differenza dell’arrampicata su roccia, la sua praticabilità non dipende solo dalle condizioni meteorologiche, ma anche dalla tipologia di ghiaccio, da come muta a seconda delle temperature nell’arco della stessa giornata, da come reagisce all’umidità e dai numerosi modi diversi in cui può presentarsi la stessa salita in differenti periodi dell’inverno. La pratica di questa attività richiede quindi una conoscenza dell’ambiente completa e supportata da anni di esperienza con compagni forti di competenze maturate sul campo. Il ghiaccio può essere di diverse varietà (sono in totale 11 per gli scienziati), avere strutture profondamente diverse ed elementi costitutivi che comportano specifici materiali e una precisa gestione della situazione.

 

Parallelamente alle altre discipline dell’arrampicata, anche il mondo del ghiaccio ha visto evolvere i materiali e le tecniche di salita per far fronte ai diversi scenari che ogni arrampicatore deve saper gestire in modo da affrontare salite sempre più impegnative. Ad esempio, dalle prime piccozze con manico dritto e lungo siamo velocemente passati a piccozze curve e con manico corto adatte alle salite più verticali; al posto degli scarponi chiodati abbiamo introdotto i ramponi, prima dotati di punte dritte, poi completati dalle punte anteriori orizzontali per permettere di agganciarsi alla verticalità delle cascate.

 

Oggi il materiale per l’arrampicata su ghiaccio conta su specifici strumenti per la progressione e per la sicurezza, oltre a un abbigliamento tecnico e diversi accessori per un maggiore comfort durante le salite. Ti proponiamo quindi una checklist per farti un’idea di quale sia un kit completo per il ghiaccio, nel caso in cui tu voglia iniziare ad avventurarti, magari tramite un corso, nel mondo dei flussi ghiacciati.

 

 

Materiale per la progressione

 

Le piccozze

 

Le piccozze sono alla base della nostra attrezzatura per il ghiaccio e rappresentano il simbolo più vivido di questo tipo di arrampicata. Come possiamo immaginare, le piccozze hanno una struttura che le accomuna ancora ai primi prototipi utilizzati soprattutto per le traversate sulla neve, ma si sono evolute con angolazioni, materiali ed accorgimenti che le hanno adattate alle nuove esigenze di oggi. La forma e i materiali delle tante piccozze oggi disponibili ci rivelano già al primo sguardo il loro utilizzo: una linea particolarmente essenziale ed alleggerita in ogni sua parte ci indicherà un utilizzo super tecnico o da gara, mentre una struttura più solida e sviluppata per accogliere diversi accessori ci indica uno strumento utilizzato in ambienti alpini.

La piccozza per la pura arrampicata su ghiaccio presenta una lama a banana (inclinata di 45 gradi) ed un manico decisamente corto, spesso realizzato in lega d'alluminio. L'ergonomia nell'impugnatura e la leggerezza complessiva della piccozza ti permettono di effettuare battute nel ghiaccio veloci e precise e ti garantiscono un'ottima forza di trazione verso il basso per una progressione sicura e senza ostacoli.

 

In azione con le piccozze Grivel Tech Machine

 

 

Ramponi

 

Se considerassimo tutte le attività in cui possiamo utilizzare i ramponi, ci perderemmo nell’elencare le tipologie di attacchi, il numero delle punte, la presenza di punte frontali, i materiali e innumerevoli altre caratteristiche. I ramponi per l’arrampicata sul ghiaccio rappresentano un sottoinsieme di questa grande famiglia già decisamente tecnica, con un sistema di attacco per gli scarponi automatico e una struttura orizzontale di tipo semi-rigida, oppure verticale di tipo rigida.

 

Possiamo riconoscere i ramponi con attacco automatico dal cavetto anteriore in acciaio che va ad agganciarsi a un'apposita scanalatura presente negli scarponi "ramponabili" e da una leva posteriore che blocca lo scarpone incastrandosi in un inserto in gomma posto proprio sopra al tallone. Sono dei ramponi che garantiscono stabilità e solidità alla calzata, precisi ed efficaci nella battuta nel ghiaccio.

 

Quando parliamo della struttura dei ramponi ci riferiamo al sistema che collega la parte anteriore e posteriore e che è strettamente collegato allo scarpone per dare supporto e stabilità alla progressione. I ramponi a struttura orizzontale sono quelli più classici ed adattabili a terreni anche molto diversi tra loro, mentre quelli a struttura verticale sono nati nello specifico per affrontare il ghiaccio verticale. Tipici delle cascate di ghiaccio sono anche i ramponi a struttura rigida, caratterizzati da un peso decisamente maggiore e pensati per avere la maggiore efficacia possibile durante la fase di percussione nel ghiaccio. Naturalmente, la scelta del rampone è strettamente collegata alla tipologia di scarponi che abbiamo eventualmente già a disposizione.

 

Ramponi Grivel G22 plus

 

 

Materiale per la sicurezza

 

Chiodi da ghiaccio

 

Le viti o i chiodi da ghiaccio ci permettono di assicurarci man mano che saliamo e si differenziano principalmente nei parametri di lunghezza e nel tipo di filettatura. I materiali utilizzati sono quasi sempre l’alluminio per il tubo e l’acciaio per la punta, più una manovella ultraleggera che ne agevola l’avvitatura e l’inserimento nel ghiaccio. I chiodi devono adattarsi alle diverse durezze del ghiaccio cercando di risultare sempre semplici da utilizzare, sicuri e veloci da posizionare; la loro leggerezza rappresenta un plus se consideriamo il peso complessivo dell’attrezzatura che dobbiamo caricarci sulle spalle in caso di lunghi avvicinamenti.

 

Petzl Laser Speed Light vite ghiaccio

 

 

Corde

 

A differenza delle vie attrezzate sulla roccia, riguardo alle quali possiamo avere dei riferimenti abbastanza precisi sulla tenuta degli ancoraggi e sulla solidità degli spit piantati nella roccia, quando arrampichiamo sul ghiaccio non abbiamo mai la stessa certezza circa la tenuta dell’attrezzatura in caso di caduta. Il ghiaccio è incredibilmente mutevole e rappresenta una superficie di ancoraggio dalla solidità sempre diversa. Per questo, in caso di caduta, è la corda a dover sopportare la maggior parte delle forze che entrano in gioco: di base si utilizzano le mezze corde, in modo da poterne alternare il moschettonaggio nei chiodi, così da ridurre le sollecitazioni a livello dei singoli chiodi. Le corde da ghiaccio dovrebbero sempre essere realizzate con la tecnologia Dry, che permette una maggiore resistenza sia all’acqua che all’abrasione e all’usura in generale. Questo fattore non è solo cruciale per una maggiore longevità della corda nel lungo termine, ma anche per offrire nell’immediato una migliore prestazione: una corda bagnata o gelata è infatti meno elastica e quindi meno resistente.

 

 

Rinvii

 

Per l’arrampicata sul ghiaccio non abbiamo bisogno di rinvii specifici o che si differenzino in modo importante dai classici rinvii da roccia; tuttavia possiamo tenere in considerazione alcune caratteristiche che possono migliorare la fluidità della nostra arrampicata. I rinvii con fettuccia larga saranno più comodi da afferrare anche utilizzando i guanti da neve e riusciremo a toglierli con più facilità dall’imbrago mentre cerchiamo di assicurarci durante la salita. Per quanto riguarda le leve, si utilizzano generalmente rinvii dalla leva a filo, innanzitutto per la loro leggerezza che non guasta mai, e poi per la loro minor predisposizione a ghiacciarsi con temperature basse.

 

 

Altra attrezzatura

 

Ganci

 

Ogni arrampicatore da ghiaccio che si rispetti ha un ampio corredo di chiodi, arpioncini e ganci in generale (di Abalakov o di progressione) che possono essere utilizzati, insieme a cordini, moschettoni e altra attrezzatura, per attrezzare soste e calate o, in casi estremi, per sostituire i chiodi da ghiaccio in quelle situazioni di emergenza in cui non si riesca ad utilizzarli.

 

 

Scarponi

 

Gli scarponi più adatti per il ghiaccio devono racchiudere una serie di caratteristiche per risultare comodi e caldi, avvolgenti ma leggeri. Uno dei fattori da tenere a mente, nel momento in cui scegliamo di acquistarne un paio, è, come dicevamo nel paragrafo relativo ai ramponi, la loro adattabilità ai modelli automatici o semiautomatici oppure, se non sono dotati delle apposite scanalature, ai ramponi universali. La cosa più importante dal punto di vista dell’arrampicata su ghiaccio è che il piede non sia "sofferente" in una calzatura troppo stretta, ma che non abbia neanche troppo spazio intorno alle dita dei piedi e al tallone; questo, infatti, comporterebbe il rischio di andare a urtare contro lo scarpone ogni volta che battiamo con i ramponi contro il ghiaccio. Naturalmente, è indispensabile che siano impermeabili.

 

 

Casco

 

Il casco per le attività legate al ghiaccio deve essere particolarmente completo in modo da poter garantire una protezione in caso sia della caduta dell’arrampicatore che di ghiaccio o pietre dall’alto. L’ideale è, quindi, scegliere un modello che sia certificato sia per gli urti dall’alto che laterali, non necessariamente dotato di molteplici aperture per la ventilazione, visto che lo si utilizza prevalentemente con temperature molto rigide, ma anzi che sia il più robusto e solido possibile.

 

 

Guanti

 

I guanti rappresentano un elemento fondamentale del nostro kit: trovare il modello più adatto alle nostre esigenze ci permette di arrampicare potendo dare il meglio di noi stessi, senza crearci impedimenti o fastidi di alcun tipo. I parametri che dobbiamo tenere in considerazione sono innanzitutto l’impermeabilità e la loro capacità di mantenere le nostre mani al caldo nonostante le più rigide temperature; in secondo luogo, devono essere aderenti per seguire tutti i nostri movimenti e possibilmente sottili per non essere d’intralcio durante le manovre di progressione e assicurazione. Moltissimi arrampicatori e alpinisti dispongono di diversi modelli tra cui scegliere in base all’obiettivo specifico dell’uscita su ghiaccio: per l’alpinismo prediligono di base guanti più spessi e il più caldi possibili, mentre per le cascate di ghiaccio si orientano su modelli sottili, magari con inserti elastici che garantiscano un’ottima aderenza e naturalmente impermeabili.

 

 

Zaini

 

Gli zaini per le attività più intense legate al mondo del ghiaccio sono in genere molto compatti nell’aspetto, con una capacità che rispecchia la durata della nostra attività e buone caratteristiche di resistenza all’acqua e all’abrasione. La loro capacità di trasportare attrezzatura tecnica dipenderà dalla tipologia di fettucce e asole di cui sono predisposti esternamente e da come si combinano con le nostre necessità specifiche. Potremo voler scegliere tipologie di zaini diverse tra loro: più capiente nel caso in cui faremo tratti di arrampicata su ghiaccio con avvicinamenti lunghi e magari innevati, più essenziale se ci prepariamo per una cascata di ghiaccio con poco avvicinamento. Un altro dei fattori che acquisisce importanza man mano che cambia il “terreno di gioco” è il tipo di chiusura: una zip laterale ci permette ad esempio di accedere al materiale senza togliere lo zaino dalle spalle, mentre una chiusura roll top ci aiuta a richiudere più velocemente e senza tante fibbie uno zaino carico di materiale.

 

 

Imbraghi

 

L’imbrago da alpinismo e arrampicata su ghiaccio deve essere preferibilmente regolabile, in modo da poterne aggiustare la vestibilità intorno al nostro abbigliamento multistrato. La possibilità di aprire completamente le fettucce dei cosciali tramite le apposite fibbie ci permette, ad esempio, di infilare l’imbrago anche indossando i ramponi o qualsiasi altro tipo di attrezzatura più ingombrante, specifica della neve. Contrariamente a quanto succede per l’arrampicata in falesia non cercheremo il modello più essenziale e leggero di tutti, ma ci orienteremo verso un imbrago caldo, magari con il cinturone imbottito e capace di farci sentire a nostro agio durante la giornata in ambiente alpino.