L'arrampicata come avventura estrema: intervista a Sean Villanueva!

Sean Villanueva non ha bisogno di eccessive presentazioni: arrampicatore completo e poliedrico, musicista d'eccezione, personaggio caleidoscopico della scena internazionale dell'arrampicata, è spesso in giro per il mondo alla ricerca di avventure estreme e muri inviolati sui quali esprimere la propria indole creativa verticale.

 

È un Team Ambassador di SCARPA insieme al connazionale Nico Favresse, ci ha fatto innamorare della Groenlandia attraverso "The Dodos!", la serie di episodi sul loro viaggio disponibile sulla piattaforma Reel Rock. Effervescente e pieno di entusiasmo, Sean Villanueva è uno di quei personaggi che porta qualcosa in più alla scena, un valore che ci fa dimenticare del grado delle vie aperte in favore di una dimensione più "artistica" dell'arrampicata. Uno stile di vita che lo porta a vivere nelle zone più remote del mondo, sperimentando la ricerca di linee nuove e purissime.

 

Lo abbiamo intervistato per chiedergli qualcosa in più sul suo recente viaggio in Groenlandia e sulla sua vita da nomade verticale.

 

 

O:Ciao Sean, è un piacere averti nel nostro blog. In quale zona del mondo ti trovi in questo momento?

 

S:Sono in Islanda! Ormai sono qui da tre settimane. Durante il nostro viaggio di ritorno dalla Groenlandia il motore della barca a vela ha deciso che non voleva più saperne di funzionare. In realtà non hai per forza bisogno di un motore su una barca a vela, ma ti garantisce maggiore sicurezza quando non c'è vento, soprattutto in questo periodo. Nessuno vuole trovarsi bloccato senza vento nel mezzo dell'Atlantico, specialmente se c'è un uragano che sta arrivando verso di te.

Gli altri ragazzi con i quali ho arrampicato hanno preso un volo per tornare indietro, ma io ho deciso di restare sulla barca per capire se il motore potesse essere aggiustato per poter arrivare in Irlanda. Per fortuna l'Islanda è un paese meraviglioso, con tantissime opportunità per andare a fare lunghe camminate o a correre sotto la pioggia e tantissime possibilità per fare un po' di trave!

 

O:Tutta la tua esperienza in Groenlandia, così come il tuo imprevisto sul finale ci fa capire quanto l'avventura di un'esplorazione del genere inizi proprio dal viaggio stesso: la traversata in barca a vela è stata già qualcosa di decisamente memorabile.

Cosa hai apprezzato di più di questa prima parte del viaggio?

 

S:Le risate con i ragazzi con cui ho condiviso il viaggio, vivere fino in fondo i posti nei quali abbiamo avuto la fortuna di andare e il fatto di riuscire a mantenere sempre alta la motivazione e la forma, allenandoci tanto anche durante il viaggio.

 

O:Tu, e tutti gli altri arrampicatori che hanno partecipato a quest'avventura, siete stati più di un mese totalmente lontano da ogni concetto di "comfort zone", anche nella più semplice logistica legata alla quotidianità. Questo ti aiuta quando devi spingere più facilmente l'acceleratore anche quando sei alle prese con l'ignoto di un muro verticale tutto da decifrare?

 

S:Le difficoltà mi aiutano a evolvermi, a crescere, mi fanno restare concentrato e mi tengono agganciato al momento presente, facendomi evitare ogni distrazione. Mi avvicinano alla vita. Ma devi anche essere consapevole che un piccolo incidente può avere conseguenze complicate. Quest'anno Nico (Favresse) è caduto durante l'avvicinamento, procurandosi un taglio alla gamba. Sarebbe stata una cosa di poco conto in qualsiasi altro posto, ma lì, lontano da ospedali e medici, aveva tutta un'altra gravità e ha dovuto fare molta attenzione per tutto il resto del viaggio.

 

 

O:Dalla serie "The Dodos!", la roccia della Groenlandia sembra compattissima e senza troppe prese generose, con un'arrampicata tecnica che si allontana molto da quella a cui ci abituiamo molto volentieri nelle palestre... è veramente così?

 

S: L'arrampicata in Groenlandia è molto varia e dipende dalla zona in cui vai (la Groenlandia è enorme) e da quale parete decidi di arrampicare. Puoi trovare della roccia compatta come il ferro, così come roccia mediocre, roccia ben lavorata o totalmente senza prese. L'unica cosa che può veramente valere per tutto è che ovunque tu vada in Groenlandia ad arrampicare, l'esperienza sarà sicuramente avventurosa! Di sicuro è completamente diversa dallo stile che possiamo trovare quando ci alleniamo.

 

Ci sono tantissime incognite, tantissime big walls, tante esperienze da vivere, scenari pazzeschi. A volte sembra di essere completamente su un altro pianeta. Le giornate estive con la luce del sole che illumina per tutte le 24 ore sono veramente speciali: per lo meno non ti devi preoccupare del buio che arriva! Ma su questo aspetto è come in palestra, a un certo punto accendi le luci!

 

 

O:Immaginiamo che la Groenlandia abbia una stagionalità particolare e piuttosto breve per quanto riguarda l'arrampicata... quanto dura il "periodo buono" per dedicarsi a un progetto?

 

S:I mesi migliori sono giugno, luglio e agosto. Prima e dopo le giornate durano veramente poco, le temperature calano e il meteo è instabile. A seconda degli anni anche giugno e l'inizio di luglio possono però essere complicati dal punto di vista dell'accesso, perché è il periodo in cui si frammentano le banchise. In questo periodo non puoi né sciare né usare motoslitte o avvicinarti con la barca. Quest'anno abbiamo dovuto aspettare fino al 24 luglio per poterci avvicinare a Scoresbury Sund in barca a vela, ma comunque abbiamo dovuto vedercela con alcuni blocchi di ghiaccio.

 

O:Hai portato con te più scarpette da arrampicata o più strumenti musicali, e quali?

 

S:Ho portato le mie Cornamuse irlandesi, i flauti, l'armonica e l'arpa. Per quanto riguarda le scarpette ho portato le sempre affidabili SCARPA Instinct VS, che sono super versatili. Le puoi usare in placca, in fessura, negli strapiombi, sulle tacche o per un'arrampicata di aderenza... vanno bene per tutto!

 

O:Sei abituato ad essere nei luoghi più remoti del mondo per lunghi mesi... che effetto ti fa quando torni a casa? Hai subito voglia di ripartire o sei anche felice di fermarti per un breve periodo?

 

S:"Casa" è uno stato mentale. Forse mi fermerò per un po'.

 

 

O:Come individui le zone dove decidi di vivere le tue prossime avventure?

 

S:E' la destinazione che sceglie me. Succede come quando ricevi una telefonata: puoi rispondere o meno.

 

O:Esiste un posto in cui non sei ancora stato, e che rappresenta per te un sogno nel cassetto?

 

S:Tantissimi.

 

O:Se per il prossimo viaggio di arrampicata potessi portare con te un solo paio di scarpette, quali sarebbero quelle a cui non rinunceresti mai?

S:Sicuramente le Instinct VS, che sono una certezza su ogni terreno. Devo dire però che sono anche molto affezionato alle Veloce L per il loro comfort assoluto e la morbidezza straordinaria. Sono quelle che uso di più al momento.

 

Grazie Sean, a presto!