Sei consigli sulle scarpette da arrampicata

Quando un arrampicatore alle prese con i primi acquisti relativi all'attrezzatura da arrampicata si trova a chiedere consigli sulle scarpette, riceve spesso informazioni contraddittorie tra loro. Le preferenze personali, gli stili di scalata ed anche le morfologie di ognuno di noi ci portano ad avere feedback differenti sui vari modelli di scarpette, che a volte non tengono conto delle innovazioni sia nei materiali che nella costruzione degli ultimi modelli.

 

 

In questo post affrontiamo sei tra i consigli più comunemente dati sull'acquisto delle scarpette, consigli che però non necessariamente rispondo alle  nostre esigenze ed alle caratteristiche di quello di cui abbiamo bisogno.

 

 

Per la comodità “modelli in pelle tutta la vita”

 

Anni fa tendevamo tutti a tirare una nettissima linea di demarcazione tra le scarpette in pelle e quelle sintetiche come se le prime fossero l’unica opzione per non dover soffrire troppo. Nel tempo qualsiasi brand di arrampicata, e soprattutto quelli che hanno puntato tutto sul sintetico, hanno sviluppato inserti di materiale, elasticizzazioni e mix del tutto nuovi che permettono di avere livelli di comfort quasi simili tra i due materiali. Quindi non scartare a priori le scarpette in materiale sintetico neanche se la tua priorità assoluta è la comodità.

 

 

Scendi almeno di otto numeri in meno

 

Allo stesso modo anni fa si tendeva a comprare le scarpette di un numero che si potesse a mala pena sopportare in virtù del fatto che “tanto dopo tre volte che le usi si allargano”. Innanzitutto va detto che questo discorso era valido solo per le scarpette in pelle e che comunque i nuovi tensionamenti hanno reso questi modelli sempre più performanti a lungo nel tempo. Quindi possiamo tranquillamente attenerci alle indicazioni fornite nella scheda del prodotto, senza scendere oltre le numerazioni suggerite.

 

 

Un modello va bene per tutto

 

Consiglio che sembra di una banalità disarmante ma che cela in sé una piccola riflessione. Se quindici anni fa il cavallo di battaglia era: “Prendine un paio che ti faccia tutto”, ora l’evoluzione dei modelli e dei materiali porta a pensare di prenderne un paio per ogni utilizzo specifico che ne vogliamo fare. Se ad esempio vado tanto in falesia nel weekend quanto in palestra durante la settimana, sto già facendo un utilizzo abbastanza intensivo delle scarpette. La scelta ottimale potrebbe essere quella di “un paio di scarpette da combattimento” per l’indoor ed un paio di scarpette più rigide e precise sulla punta per l’outdoor.

 

 

Prendi solo suola intera

 

Parliamone. In linea di massima si tende ad indirizzare gli arrampicatori principianti verso l’acquisto di una scarpetta a suola intera, e gli arrampicatori esperti verso l’utilizzo di una scarpetta con la mezza suola. Il discorso del supporto alla muscolatura del piede non ancora avvezza a restare in equilibrio sulle punte a lungo resta sempre ovviamente valido, ma noi vogliamo dirvi: “non partite con delle convinzioni assolute”. Le scarpette con la mezza suola sono per loro natura un po’più morbide e le scarpette morbide risultano anche leggermente più comode da indossare: quindi se fate parte di quella categoria di climber che non sopportano la costrizione del piede nelle scarpette molto rigide, provate qualche modello con una costruzione meno strutturata. Non è detto che non ne farete presto il vostro cavallo di battaglia.

 

 

Il modello da donna è più piccolo

 

Oh nein. Se per lungo tempo siamo stati convinti che modello da donna volesse solo dire “colori diversi e struttura più stretta”, i produttori di scarpette ci hanno fatto sapere negli anni che c’è molto di più. La tendenza a cui stiamo assistendo ora è che non esistano poi più le scarpette uomo e donna, ma con profilo normale o “low volume”, come alcuni nuovi modelli di SCARPA. Le differenze si trovano nei tensionamenti, nei volumi interni della scarpetta e in una maggiore morbidezza, in quanto molto spesso le arrampicatrici hanno un peso inferiore degli arrampicatori a parità di altezza. Tradotto? In termini di scelta vuol dire che in realtà nulla vieta ad una ragazza di trovarsi meglio con un modello di partenza unisex, o ad un ragazzo di preferire un modello più morbido o dal profilo più stretto.

 

 

Un piede vale l'altro

 

Sappiamo che siamo tutti leggermente asimmetrici e che in alcuni casi la nostra differenza tra lato destro e lato sinistro può portare anche ad una differenza di mezzo numero nella calzata delle scarpe. Di solito questa differenza è irrilevante nelle scarpe di uso quotidiano (anzi, può essere che non ce ne siamo mai accorti), ma risulta molto evidente indossando delle scarpette da arrampicata, dove ogni millimetro conta. Il nostro suggerimento è quello di prendere come riferimento la calzata un po' più grande, in modo da evitare di dover soffrire nella "controparte stretta". Per lo stesso motivo, se state provando delle scarpette di un vostro amico, se le state affittando in palestra o in qualsiasi altra situazione, ricordatevi sempre di provarle su entrambe i piedi.

 

 

E se ora è tutto chiaro, vieni a fare un giro sul nostro reparto online dedicato alle scarpette d'arrampicata!