Quattro “tecnologie” che hanno svoltato la vita dei climber

L’arrampicata sportiva ed il boulder sono dai più considerati attività “estreme”, in cui si cerca l’avventura, l’ignoto e il sorprendente.  Ed è innegabile che fino a qualche anno fa esisteva una parte di esplorazione un po’ più evidente, legata soprattutto a contesti di arrampicata nuove o su cui si avevano poche notizie.



Quale arrampicatore in viaggio verso le falesie del nord non si è trovato ad esempio a vagare per ore nei sobborghi di Stoccolma, tentando di tradurre con malcelata padronanza della lingua una guida scritta solamente in svedese? Oppure chi non ha sbagliato parcheggio ottantaquattro volte tra i boschi del Frankenjura, cercando di capire dalla faccia degli arrampicatori che sostavano negli altri furgoni parcheggiati se finalmente fosse arrivato al settore giusto?



Ma niente panico: l’evoluzione tecnologica degli ultimi anni sembra essere fatta proprio per noi. Localizzatori GPS, mappe in 3D e video con i “beta” per capire come risolvere un boulder (da guardare davanti al boulder stesso) sono riusciti a rendere la vita dei climber molto più semplice, a fargli risparmiare molto gasolio e, per lo meno, ad assicurargli di non tornare a casa senza aver trovato neanche l’area.



4- Video. Partiamo dai video dei passaggi boulder e delle vie, forse “l’avanzamento” tecnologico meno recente tra tutti. Prima adottati come testimonianza unica e incontrovertibile della vera salita di una linea (con corda o senza), sono diventati poi un escamotage per guardare “i vari sistemi” per risolvere una sequenza che proprio non è nelle nostre corde. Funziona egregiamente con i boulderisti solitari ed i boulder con centovetritrè linee che si incrociano tra loro (solitamente di difficile interpretazione guardando un topò).



3- Webcam. Fino a prima dell’avvento delle webcam posizionate nei punti più strategici di ogni comune italiano, chi voleva spostarsi dalle piogge torrenziali delle regioni del nord verso il tepore della Liguria non aveva altra scelta che telefonare al negozio di sport più vicino alla falesia interessata, e chiedere se lì splendesse miracolosamente il sole. Oggi il climber più meticoloso può avvalersi della possibilità di guardare non solo le condizioni del cielo della Liguria in tempo reale, ma anche quello della Val di Mello, di Cresciano, di Arco e delle Rocky Mountains National Park. E nessun viaggio andrà più a vuoto!



2- App. Parlare di app in modo sintetico è un’impresa epocale perché possono riguardare qualsiasi aspetto dell’arrampicata a 360 gradi. Che tu cerchi un piano di allenamento specifico,  una scheda nutrizionale dettagliatissima, il programma per avere addominali scolpiti in cinque settimane o una “community” per condividere le tue esperienze, non avrai a difficoltà a trovare l’app che fa per te. Restano estremamente utili le app sulle aree di arrampicata, che ti permettono di avere una visione di insieme di zone molto ampie, e di pianificare un viaggio di falesia in falesia (o di boulder in boulder) anche in posti dove non sei mai stato. La loro utilità è esponenziale quando si tratta di aree sulle quali non esistono guide stampate e sulle quali non abbiamo nessuna informazione che non sia “quella foto di quel boulder che devo assolutamente provare”. Rimpiazzando il “bar dei local” dove si andava a chiedere informazioni e a dare un’occhiata a guide fatte a mano di cui esisteva un’unica copia al mondo, hanno sottratto un po’ di poesia per guadagnare in termini di “pianificazione ottimale” della nostra gita.



1-GPS. Strettamente collegato al mondo delle mappe in 3D abbiamo la geolocalizzazione dei massi o delle falesie, per non perdere neanche un minuto vagando a caso tra sentieri, tracce di camosci e piccole tracce. Posto che poi il telefono riceva correttamente il segnale, è senza dubbio una delle innovazioni più utili per andare a colpo sicuro in una zona nuova, evitando di orientarci scrutando le coordinate celesti o il volo dei rapaci nidificatori ed evitando così di arrivare al masso giusto quando è ormai ora di bivaccare..





8 settembre 2020