Intervista alla vincitrice del Melloblocco 2023 Giulia Medici!

Nonostante la sua giovane età Giulia Medici ha probabilmente già passato più anni dentro al mondo delle gare di arrampicata che fuori. Nel 2014 - ebbene sì, quasi dieci anni fa - partecipava già alle prime Competizioni Internazionali, ottenendo nel 2015 il quinto posto alla Coppa Europa di Boulder a Laegenfeld per poi salire sempre in questa location sul suo primo podio nel 2016 (secondo posto ai Campionati Giovanili Europei di Boulder). Da lì la sua crescita è stata pressoché inarrestabile, entrando di diritto e a pieni voti nella squadra Senior dove, tanto per dirne una, nell’ultima gara di Coppa Europa Boulder a Liebana è riuscita a gareggiare in finale, sfiorando per un soffio il podio.

 

 

Contrariamente a quanto siamo spesso portati a pensare, e cioè che chi scala forte nelle gare indoor sia poi un po’ più in difficoltà nell’arrampicata outdoor, basti dire che nell’ultima edizione del Melloblocco Giulia Medici è stata l’unica – e ribadiamo unica – ragazza a salire sette blocchi a montepremio, staccando di quattro boulder la seconda classificata.

 

 

Se già in passato guardavamo i suoi risultati con un occhio di riguardo, non abbiamo più avuto dubbi ed abbiamo deciso di conoscerla di persona!

 

 

 

 

Ciao Giulia, benvenuta nel nostro blog! Come stai?

 

Ciao, grazie a tutti per l'invito. Attualmente abbastanza bene dai, un po' stanca dagli allenamenti e dallo studio ma sono carichissima per le imminenti gare che mi spetteranno questo mese.

 

 

Sbirciando sul tuo canale Instagram abbiamo visto che ti sei laureata in Scienze Motorie nel 2021, da lì in avanti come procede la tua vita tra impegni quotidiani, allenamenti e gare?

 

Sí esatto, nel 2021 mi sono laureata in scienze motorie triennale presso l'università di Torino, mentre attualmente ho quasi terminato la magistrale in scienze, tecnica e didattica dello sport presso l'università di Milano. Se tutto va bene, dovrei laurearmi nuovamente in autunno.

 

 

I risultati degli ultimi mesi rivelano uno stato di forma che è sicuramente frutto di anni di allenamenti, programmazioni e tanta motivazione: se volessimo mettere sul piatto della bilancia il Melloblocco e la tappa di Coppa Europa, da quale risultato potremmo dire che ti sei sentita più appagata?

 

Ad essere sincera sono molto soddisfatta di entrambi i risultati seppur con rilevanza diversa. Più che una vera e propria competizione, ho vissuto il Melloblocco quasi come se fosse un classico weekend su roccia. Il mio obiettivo era quello di divertirmi e scalare il più possibile, come faccio sempre, ma evidentemente la mia indole da garista ha preso la meglio, anche se involontariamente, e sono riuscita ad avere un'ottima gestione strategica e mirata dei due giorni di scalata, riuscendo a salire sei blocchi su otto già il primo giorno. Dal Mello mi porto a casa la soddisfazione per essere riuscita a divertirmi tantissimo e per come ho gestito delle giornate però, se proprio dovessi scegliere, il risultato più appagante resterebbe quello in Coppa Europa.

 

 

Vai, allora raccontaci di più di questa tappa di Coppa Europa Senior a Liebana!

 

Liebana era già la seconda tappa del circuito: alla prima non ero entrata nemmeno in semifinale, prendendo una bella batosta morale. In questa tappa invece sono riuscita finalmente ad esprimere me stessa, anche se non ancora al cento per cento. Sono molto contenta perché è stata una gara in crescendo fino alla fine dove, nonostante stessi sanguinando da otto dita, sono riuscita a chiudere l'ultimo boulder della Finale, che è quello che mi ha portato ai piedi del podio in quarta posizione. Mi è mancato pochissimo! Ovviamente fare podio sarebbe stato meglio, ma di questa gara vorrei tenere a mente la mentalità, la serenità e la determinazione che sono riuscita ad avere mentre scalavo, perché questi sono gli aspetti che più mi rendono felice ed appagata, non tanto il numero in classifica in sé.

 

 

 

 

Sei una di quelle arrampicatrici poliedriche che scala tantissimo sulla roccia: come gestisci da questo punto di vista i periodi delle gare?

 

La roccia per me è una valvola di sfogo dallo stress settimanale degli allenamenti. Quando vado fuori il weekend sono rilassata, arrampico con gli amici in mezzo alla natura in posti magnifici, e questo mi permette di ritrovare la motivazione e la voglia per cominciare poi un'altra settimana di allenamenti.

 

 

Nei periodi un po' più lontano alla stagione, quindi da novembre a gennaio circa, ho un po' di obiettivi e blocchi progetto su cui mi piace dedicare del tempo. Durante la stagione delle gare, invece, il weekend e la roccia rappresentano proprio delle piccole pause di relax nelle quali mi piace scalare il più possibile e su qualsiasi grado, stare in compagnia  e divertirmi.

 

 

Qual è il tuo stile di arrampicata preferito, e dove preferisci passare un periodo di ferie sulla roccia – potendo scegliere tra falesia e boulder?

 

Una volta, senza esitare, avrei detto che il mio stile preferito erano i blocchi di tacche. Attualmente mi piacciono molto, e mi sono anche congeniali i blocchi un po' più fisici. La scalata che più mi piace è quella della Valdaone e della Val Masino, dove non sono solo belli i blocchi e la roccia, ma dove mi affascina tantissimo anche l'ambiente in cui sei immerso e i paesaggi mozzafiato di entrambe le valli. A natale però, sono stata per la prima volta ad Albarracin e devo dire che anche quel posto mi ha colpito moltissimo e non vedo l'ora di tornarci.

 

 

 

 

Qual è il posto che hai visitato per una vacanza e che ti ha regalato grandi soddisfazioni?

 

La Val Daone è una delle mie tappe fisse in estate appena finisco le gare, solitamente a fine agosto. Nelle ultime due estati mi ha regalato grandi soddisfazioni e spero di vederne altre non appena tornerò.

 

 

Abbiamo notato in diversi post che non ami le cosiddette “condizioni perfette” date dal freddo pungente invernale: com’è la tua giornata top in falesia?

 

Sì, diciamo che sono abbastanza meteoropatica. In realtà a me basta che ci sia un bel sole: poi possono esserci anche zero gradi, ma scalo lo stesso. Se invece c'è freddo ed il cielo è pure grigio la mia motivazione scende notevolmente. Quindi possiamo dire che sono una boulderista anomala sulle condizioni ottimali.

 

 

La mia giornata tipo inizia con non molta fretta, quindi a volte capita che siamo dai blocchi anche alle 12/13: prima mi scaldo su blocchi un po' più facili e poi, a seconda se ho un progetto o meno, vado a provare quello oppure accompagno i miei amici dai loro progetti e scaliamo insieme. L'importante non è tanto il blocco in sé, ma passare una bella giornata ad erogare al massimo fino all'ora della birra al bar: quella non può mai mancare per concludere una mia giornata tipo!

 

 

 

 

Per quanto riguarda l’allenamento, quale tipologia di esercizi incontra sempre il tuo entusiasmo, e quale cerchi invece di raggirare in vari modi? ;)

 

Mi piace molto fare esercizi a secco tipo Pan Gullich, trave o trazioni, mentre cerco sempre di non fare i circuiti o ripetute per la resistenza… la ghisa non mi piace proprio.

 

 

Dove ti alleni di solito?

 

Da ottobre 2021 mi sono trasferita a Milano per la magistrale quindi da quel momento mi alleno sempre al Manga Climbing.

 

 

Passiamo a qualche domanda più strettamente relativa al materiale che utilizzi: quali sono le tue scarpette preferite sulla roccia e quali quelle a cui non puoi rinunciare nelle gare?

 

Le mie scarpette preferite sono in assoluto le SCARPA Drago LV, il loro volume ridotto rispetto alle drago normali mi permette di avere una calzata più avvolgente nonostante abbia il piede stretto. Inoltre, trovo che siano quelle più polivalenti, utilizzabili sia per piedini piccoli che per piedi in spalmo su volumi ed abbastanza precise anche nei tallonaggi. In verità io le uso praticamente sempre anche su roccia, tranne quando mi serve un tallone precisissimo da chirurgo che utilizzo le Instinct VSR.

 

 

Crash pad preferito? ;)

 

Il mio crashpad preferito è l'Alpagota di Brazz. In generale tutti i Brazz Pad hanno ottime caratteristiche come ad esempio le loro schiume, la grandezza dei pad e ora anche il loro peso ridotto. Il punto chiave a favore dell'Alpagota è il suo sistema di chiusura che permette di portare facilmente un ulteriore pad, nonostante quello sia già grande abbastanza da solo.

 

 

Ultimamente sto utilizzando molto anche l'Oberland, ovvero un pad triplo con dimensioni ridotte rispetto al Turchessa, ma molto pratico nel trasporto e nell'utilizzo perché riesce a coprire una superficie di atterraggio abbastanza ampia.

 

 

 

 

Quali sono i prossimi appuntamenti che hai segnato sul calendario e per i quali hai degli obiettivi specifici (che non ti chiediamo di rivelarci)?

 

L'impegno più imminente è la Coppa del mondo a Praga i primi di giugno, seguita subito dall'altra tappa di Coppa del mondo di Bressanone, infine, a fine giugno partirò per gli European Games a Cracovia.

 

 

In bocca al lupo per le gare e a presto!!