La storia di Biographie, la via di 9a+ più famosa, e bella, del mondo

Ci sono vie che fanno la storia dell’arrampicata sportiva, vie dalla linea pura, ovvero senza interventi umani sulle prese, in falesie che hanno un che di “intoccabile” per molti arrampicatori. Biographie, nell’illustre falesia di Céuse, è emblematica di tutto questo: è “la” via per eccellenza, su un magnifico calcare grigio a buchi che si sviluppa per quaranta metri su una pendenza praticamente costante di 30°. Una via che attrae ed allo stesso tempo respinge la maggior parte degli arrampicatori che si misurano con lei, così come succede per tutte le vie di questa falesia: a partire dall’avvicinamento stesso, per arrivare all’arrampicata in sé, le vie di Céuse vanno raggiunte, guadagnate e sudate. Ma alla fine sei sempre soddisfatto.

 

 

Biographie è entrata nelle “case” dei climber con prepotenza quando è uscito il primo film Dosage. Un giovanissimo Chris Sharma, eravamo nel 2001, era stato ripreso nei suoi lunghi tentativi di liberare questa via per intero, fino alla prima vera salita in libera. Ma la storia di Biographie inizia molto prima.

 

 

Nel 1989 infatti un giovane climber francese di nome Jean-Christophe Lafaille, nativo di Gap e quindi super “local” di Cèuse, chiodò una via molto estetica su una colata di calcare azzurra, battezzandola Biographie: in Francia è tradizione che sia il chiodatore a dare il nome alla via. Biographie respingeva tutti: un francese particolarmente tenace, Arnaud Petit, iniziò a lavorarla ma, ritenendo proibitiva la parte superiore della via, decise di aggiungere una sosta intermedia, liberandola fino a quel punto con il grado di 8c+.

 

 

La via, ora in parte liberata, inizia subito ad attirare arrampicatori da ogni dove; Sharma è uno di questi, ma il suo obiettivo è liberarla nella sua interezza. Ci vogliono innumerevoli viaggi e tentativi per l’arrampicatore americano, ed è nel 2001 che finalmente la via vede la prima salita in libera fino alla sosta originale. Come da tradizione americana invece, e per distinguerla dalla prima parte già precedente liberata, Sharma la ribattezza Realization quotandola 9a+, la prima via al mondo di questa difficoltà.

 

 

Margo Hayes su Biographie, foto Ken Etzel

 

 

In realtà Biographie è rimasta Biographie per tutti, e pochi arrampicatori si riferiscono a questa via come Realization, Chris Sharma in primis. Nel frattempo la sosta intermedia è stata tolta, lasciando che Biographie sia il lungo viaggio che tutti conosciamo “per immagini”, con una sezione iniziale di 8c+ ed una finale di 8b+. In mezzo a tutto questo un passaggio di blocco valutato sul 7C.

 

 

Le ripetizioni iniziano ad essere più numerose solo ora, ma per anni è stata appannaggio di pochi fortissimi climber, generalmente vincitori di qualche Coppa del Mondo di difficoltà, per farci un’idea del livello. La ripetizione più sensazionale è stata indubbiamente la prima salita femminile di Margo Hayes, che nel 2017 ne ha firmato la prima ascensione femminile. Biographie resta per tutti la via di riferimento di questa difficoltà: esigente, estenuante e perfetta.