La storia di Burden of Dreams, il primo 9A bloc del mondo

Quando si parla di arrampicatori “next-level” non ci si riferisce solo ad atleti dalle doti fisiche e tecniche fuori dal comune, ma anche di persone che riescono ad avere uno spirito creativo, riuscendo a vedere linee e passaggi dove tutti gli altri vedono dei muri lisci. Poi le provano, con una tenacia che prendono da una qualsiasi minima probabilità di salirla, e molto spesso le liberano lasciando all’intero popolo dei climber un riferimento assoluto con cui confrontarsi. Il bello è che molto spesso queste le linee le trovano anche nel posto in cui sono nati, come è stata Gioia per Christian Core, ed il passaggio di boulder ancora adesso più difficile del mondo, Burden of Dreams per Nalle Hukkataival.

 

 

 

Dalla scoperta del masso da parte di Marko Silvinen nel 2013 fino alla sua salita nel 2016, il mega progetto di Nalle era universalmente conosciuto come “The Lappnor Project”, titolo che è stato poi dato al video che racconta i tre anni di dedizione verso la salita del passaggio. Anni in cui, come tutti sappiamo, Nalle ha viaggiato, girato, aperto passaggi, poi viaggiato ancora ed ha aggiunto al suo palmarès salite di tutto rispetto come la terza ripetizione di Gioia (dopo Christian Core ed Adam Ondra), il boulder di 8C+ che si trova nei boschi di Varazze, la prima salita di Living Large a Rocklands, un highball di 8C ed aver salito flash boulder fino all’8B.

 

 

 

Un curriculum che ha portato il trentenne finlandese a sapere che il progetto in Finlandia poteva davvero nascondere una marcia in più, forse anche per la purezza della linea, assolutamente dritta e frontale, da salire di forza pura e senza tanti magheggi come tallonaggi, agganci di punta e tutti quei movimenti che derivano da un’arrampicata su prese grosse e dinamiche. Burden of Dreams ha solo tacche a distanze astrologiche, da tirare chiudendo il braccio in vero stile old school (certamente su un pannello inclinato, per non farsi mancare nulla).

 

 

 

Nel video “The Lappnor Project” Nalle racconta anche in parte la sua routine di arrampicatore professionista alla ricerca di linee da liberare, dove non è tutto una conquista facile e poco sudata: andare a provare un boulder ad ottobre, di sera, da solo, con un tempo davvero inclemente ed una quantità di gradi ridicola, una sessione di allenamento in palestra alle spalle e cento km di autostrada da fare con la possibilità di non concludere nulla, richiedono una motivazione che non è così scontata.

 

 

 

Ma è proprio così che Nalle Hukkataival ha segnato un pezzo di storia nel mondo dell’arrampicata, credendo possibile salire un pannello inclinato alto quattro metri che altri arrampicatori come Jimmy Webb e Daniel Woods, in pellegrinaggio per mettere le mani sul progetto, avevano definito “impossibile”. Naturalmente quando si tratta di “svolte” del genere, gli arrampicatori tendono a “proporre” un grado, più che ad imporlo: così è stato anche per Nalle, ma intanto Burden of Dreams resta ancora oggi irripetuto a conferma della sua incontestabile difficoltà!

 

 

 

Fonte: thelappnorprojects.com, Blue Kangoo Films

 

 

 

26 giugno 2019