Come ottenere il meglio da una vacanza di arrampicata

Quando parliamo di allenamento per l’arrampicata, di programmazione e delle ultime attrezzature studiate per innalzare il tuo livello, ci riferiamo sempre ad un supremo fine ultimo: guadagnare quel poco in più realizzare il tuo progetto su roccia, conquistare margini di resistenza alla forza per lottare fino all’ultimo movimento. E, quando arrivano le vacanze, le nostre aspettative ci fanno sperare in sogni di gloria e in un bottino di vie o boulder da segnare con tanta gioia sul nostro quaderno delle vie. Avere in mente già un’idea di come strutturare le nostre vacanze ci permette di non tornare a casa delusi ed a mani vuote.



Da arrampicare un giorno sì e uno no ad arrampicare tutti i giorni della vacanza finché la pelle non ceda con tagli irrimediabili ci sono intricate combinazioni di giorni sì e giorni no che, unite alle condizioni meteorologiche, alla quantità dei settori che vogliamo vedere ed ovviamente ai nostri obiettivi, portano a buttare giù una sorta di sistema matematico parametrico.



La prima cosa da stabilire è: vogliamo salire un boulder o una via in particolare, ovviamente un po’ al limite per noi, consacrando tutta la vacanza al maggior numero di tentativi possibili, o preferiamo fare tante vie leggermente meno impegnative ma che possiamo risolvere con molta più probabilità? La prima opzione può anche portarci a non fare la via od il boulder nelle due settimane che abbiamo a disposizione (anche i top top climber tornano per vari viaggi sui propri progetti), la seconda a non provare quel mezzo grado in più che ancora non sappiamo se possiamo fare o no. Una volta stabilito che vogliamo, ad esempio, provare a tutti i costi una via specifica al Laboratori di Margalef, magari confrontiamoci con chi è in vacanza con noi e che sta già pianificando di vedere tutte le falesie della Spagna centro orientale, giusto per evitare un lieve disappunto a metà vacanza.



Stabilito l’obiettivo, consideriamo il meteo. Sembra un po’ bizzarro, ma se io pianifico di fare un giorno sì e uno no, ma danno due giorni di bel tempo e poi tre giorni di pioggia consecutivi, forse è meglio rivedere i piani. Anche se c’è un gruppo di arrampicatori che ha deciso di arrampicare un giorno si e uno no, e un altro gruppo che va per i “due sì e uno no”, alla fine ci si ritrova tutti ad arrampicare quando fa bello e a riposare quando piove, c’è vento, nebbia e tutte quelle plumbee situazioni anti arrampicata che l’inverno offre.



Se tutto gira dal verso giusto, ovvero il meteo è clemente ed abbiamo tutti le idee chiare, possiamo fare ancora un’ultima considerazione oggettiva: il tipo di roccia. Purtroppo ci sono tipi di roccia molto abrasiva che impongono riposi forzati anche quando non ne avremmo voglia. Se in alcune falesie ed aree boulder possiamo pensare di arrampicare anche tutti i giorni, in altre zone diventa veramente complicato riuscire a preservare la pelle fino alla fine della vacanza; sicuramente dovremo mettere in conto che se arrampichiamo tante ore, dovremo ridurre i giorni “on”, se facciamo delle session più brevi, possiamo riposare meno.


 

Ed ora passiamo a noi. Per decidere la sequenza dei giorni sì e giorni no possiamo ad esempio pensare a quante volte andiamo in palestra in settimana: se ci alleniamo il mercoledì e poi arrampichiamo ad esempio solo il sabato, sarà dura poter reggere bene sette giorni su sette sulla roccia (per quanto possa essere un esperimento interessante). Se ad esempio siamo già abituati ad arrampicare su roccia entrambe i giorni del weekend, ai quali magari aggiungiamo un paio di sedute settimanali in palestra, possiamo tentare qualcosa in più provando ad arrampicare “due giorni sì e uno no” o anche di più. Se siamo consapevoli del nostro stato di forma nel momento in cui iniziano le vacanze, possiamo gestire al meglio anche i recuperi: sicuramente più arrampichiamo al limite, più avremo bisogno di riposare.



A conclusione di tutto ciò arriva la motivazione suprema a voler per forza salire su quella specifica via, motivazione che annienta i piani, ignora il meteo, ci fa risanare dai dolori del giorno prima e ci rende capaci di scalare anche da stanchi e nastrati. In questo caso il rapporto tra giorni “on” e “off” potrebbe anche arrivare di 5:1, lottando allo stremo fino all’ultimo tentativo dell’ultimo giorno. In questo caso ti consigliamo di partire ben equipaggiato con i migliori kit delle nostre creme per risanare la pelle e nastro per le dita!



vacanze arrampicata



28 dicembre 2019