Le dieci salite da non dimenticare del 2021

Per l'arrampicata sportiva il 2021 non è stato solo l'anno delle Olimpiadi, ma anche di grandi ritorni sulla roccia, di prime ripetizioni di vie durissime e di concertazioni su gradi e non gradi. Abbiamo scelto alcune tra le prestazioni più emblematiche di questo anno appena trascorso, cercando di non lasciare da parte nessuna disciplina dell'arrampicata. Ecco quindi il 2021 riassunto in dieci momenti di assoluto rilievo.

 

 

Stefano Ghisolfi libera Erebor 9b/+

 

Non avevamo ancora finito di festeggiare l’anno nuovo e soprattutto non avevamo neanche ancora preso in mano la nuova scheda di programmazione per i nostri allenamenti del nuovo anno, che Stefano Ghisolfi già ci sorprende con una salita degna di nota. All’eremo di San Paolo ad Arco libera la via più dura d’Italia, chiodata dallo stesso Ghisolfi, e propone il grado di 9b/+.

 

 

Brittany Goris ripete East Coast Fist Bump, 8b+ trad

 

Brittany Goris si aggiunge alla ristretta cerchia di arrampicatrici a loro agio con l’8b+ trad, firmando la prima salita femminile di questo masterpiece dell’arrampicata trad in Arizona. La sua ripetizione arriva ad inconorazione di un periodo di splendida forma, che l’aveva vista portarsi a casa moltissime vie trad di 8b a Joshua Tree: ecco qui la nostra intervista dove ci racconta di più sul suo stile di vita "on the road" e le sue salite pazzesche.

 

 

Brittany Goris Fist Bump

 

 

 

Oriane Bertone sale Super Tanker 8B+ trav

 

La giovanissima arrampicatrice francese che stupisce tutti nelle sue prime gare senior internazionali per la freschezza e la semplicità con cui risolve sequenze durissime con uno stile del tutto personale, non si risparmia neanche sulla roccia. Nell’anno precedente aveva liberato un’impressionante linea Satan I Helvete Low (di cui infatti avevamo parlato negli eventi del 2020), per il quale aveva proposto il grado di 8C bloc, e ad inizio gennaio torna a far parlare dei suoi risultati a Fontainebleau con la ripetizione di uno storico passaggio liberato da Antoine Vaindeputte.

 

 

Elias Iagnemma ripete Gioia 8c+

 

Gioia è un pezzo di storia del boulder mondiale: rappresenta il primo 8C+ al mondo ed è una delle linee di cui noi arrampicatori italiani siamo più orgogliosi. Liberata da Christian Core nel 2008 ha rappresentato, e rappresenta ancora adesso, un masterpiece del boulder dell’alta difficoltà, che ha respinto tanti aspiranti ripetitori dal livello fotonico. Salito a fine del 2020 anche da Nicolò Ceria, questo boulder vede con l’arrampicatore abruzzese la sua sola quarta ripetizione: per lui è solo l’inizio di un anno che lo porta a ripetere tantissime linee di Christian Core, perle del Ticino e boulder estremi in tutta Italia.

 

 

Daniel Woods, photo Bobby Sorich

 

 

Daniel Woods libera il secondo 9A boulder al mondo

 

Daniel Woods torna a far parlare di sé con la prima salita di un boulder pazzesco, The return of the Sleepwalker. La location è Red Rocks negli USA e la linea è la stessa di Sleepwalker, già di per sé considerato 8C+, a cui è stata aggiunta la partenza sit. Diciassette movimenti fotonici che lo portano a suggerire per questo blocco il grado di 9A: insieme al mitico Burden Of Dreams di Nalle Hukkavaital, sarebbe il secondo boulder al mondo di questa difficoltà. Aspiranti ripetitori cercasi!

 

 

Stefano Ghisolfi ripete Bibliographie 9c a Ceuse

 

E’ un anno magico per Stefano Ghisolfi che tra ottimi risultati nelle gare (la vittoria della Coppa del Mondo Lead arriverà a settembre a seguito di una serie di gare andate straordinariamente bene) e pazzeschi traguardi sulla roccia. A fine agosto riesce a firmare la prima ripetizione di Bibliographie, la celebre via di 9c liberata da Alex Megos esattamente un anno prima: dopo la sua ripetizione Stefano suggerisce di ridefinire la difficoltà della via con un più “modesto” 9b+. Un mese dopo anche Sean Bailey arriva in cima alla catena di Bibliographie, raggiungendo un risultato sulla roccia assolutamente sopra le righe.

 

 

Photo Overchalked, fonte Planetmountain

 

 

Laura Rogora ripete Erebor 9b/+

 

Supera tutte Laura Rogora e riesce dove nessun’altra prima di lei è ancora riuscita a salire: Erebor è la prima via gradata 9b/+ ad essere salita da una ragazza e, tra l’altro, in soli sei giorni di tentativi. Una salita pazzesca che ci fa pensare che il suo limite personale sia ancora molto lontano e che i suoi obiettivi sulla roccia prenderanno una forma ben precisa, proprio come le suggerisce Stefano Ghisolfi su Instagram. Chissà se con l’arrivo della primavera la vedremo mettere su qualche cantiere a Ceuse?

 

 

Will Bosi ripete Mutation a Raven Tor 9a+

 

Arrivando dopo queste pazzesche salite di vie dal 9b in su, il risultato di Will Bosi potrebbe lasciare un po’ interdetti, ma il valore storico della via liberata da Steve McClure e mai ripetuta è decisamente rilevante. La prima ripetizione di Mutation, più di venti anni dopo la sua FA, apporta in questo caso un “più” al grado suggerito da Steve McClure nel lontano 1998, che aveva proposto un durissimo ed osticissimo 9a. Il 2021 è stato per Will Bosi un anno da non dimenticare: oltre alla sua firma sulle vie più dure del Regno Unito, è riuscito a salire fino all’8C boulder in Svizzera e liberando il suo primo 9b+ in falesia con King Capella a Siurana.

 

 

 

 

Alessandro Zeni libera Eternit 9a+

 

Alessandro Zeni realizza un sogno che lo ha motivato per più di dieci anni, riuscendo a liberare la super via di placca Eternit al Baule. La via, che porta con sé una storia frastagliata di cui potete leggere qualcosa in questo post di Andrea Genari Daneri, non poteva che essere liberata dal più forte arrampicatore in placca attualmente in circolazione. Dopo la First Ascent nel 2020 di Cryptography a Saint Loup, e tante altre prime salite estreme nelle placche delle Dolomiti, Alessandro Zeni mette la sua firma in un nuovo, ed incredibilmente verticale, capitolo della storia dell’arrampicata italiana.

 

 

Jakob Schubert sale King Capella 9b

 

E sempre sull’onda di King Capella, potevamo non citare Jakob Schubert? E’ forse a lui che dobbiamo le emozioni più forti delle Olimpiadi con quella memorabile salita della via di Lead che lo portava sempre più in su, anche nella classifica combinata e poi sul podio. Un entusiasmo travolgente e contagioso, che lo ha portato ad avere poi una stagione sulla roccia ancora più incredibile: prima un viaggio in Svizzera dove ha risolto boulder fino all’8C, poi la ripetizione delle vie estreme di Chris Sharma in Deep Water Solo a Mallorca. Ed è di dicembre la sua ripetizione della via di Will Bosi di Siurana King Capella, per la quale lui suggerisce 9b (la via è stata nel frattempo ripetuta anche da Alex Megos che non si è espresso sul grado).

 

 

Jakob Schubert Mammut

 

 

L'anno si chiude con un'altra notizia che riscuote un po' meno "eco" delle altre semplicemente perché non ci si è sbilanciati troppo sul grado: Stefano Ghisolfi libera The Lonely Mountain, la prima via chiodata da lui stesso e che segue gran parte di Erebor ma solo dopo un inizio ancora più frizzantino. Visto che tutti gli arrampicatori più forti del momento (tra cui Alex Megos, Will Bosi e Jakob Schubert) hanno espresso opinioni differente su tre delle vie più emblematiche della Spagna (come La Capella, King Capella e Jungle Speed) ritenendole più o meno dure a seconda delle morfologie e methode di ognuno, Stefano Ghisolfi ha preferito non esprimersi troppo direttamente, restando su un "simbolico" 9b.