Vita da tracciatore: Matteo Maffei ci racconta la sua professione tra raduni e gare FASI!

Quando si parla di tracciatura di gare di Coppa Italia, Campionati Assoluti Italiani e Raduni Boulder, sappiamo che Matteo Maffei rappresenta ormai un riferimento. Recentemente, oltre che sui meravigliosi massi di arenaria di Albarracin, lo abbiamo anche visto alle prese con la tracciatura dei primi Raduni di quest'anno della Nazionale Boulder Senior e Junior, che si sono svolti negli ultimi weekend. 

 

 

Abbiamo colto l'occasione al volo per parlare insieme a lui di tracciatura, gare e giovani talenti!

 

 

Matteo Maffei

 

 

Ciao Matteo, benvenuto su Oliunìd! Come stai e dove stai arrampicando in questo periodo?

 

Ciao, è un piacere essere qui! Attualmente mi trovo in Svizzera per dedicarmi a qualche giorno di arrampicata e godermi un po' di relax per recuperare le energie, visto che Marzo sarà un mese abbastanza impegnativo!

 

 

Ormai sei una presenza fissa e rassicurante delle principali gare di arrampicata in Italia: com’è stato il tuo percorso da tracciatore?

 

Il mio percorso è stato un po' particolare: quando mi sono avvicinato all'arrampicata praticavo ancora sport da combattimento.Un giorno, passando in una strada, ho visto una piccola palestra di arrampicata e subito mi ha incuriosito; da lì è nata la mia passione sia per l'aspetto sportivo che per la tracciatura. Il fatto di poter creare e sperimentare movimenti sempre nuovi mi stimolava tantissimo, quindi ho deciso di intraprendere questo percorso di formazione fino ad arrivare a dove sono oggi. È stato bello soprattutto fare tante esperienze diverse negli anni, ognuna con le sue situazioni più o meno facili, e aver avuto la possibilità di lavorare ed apprendere da molti tracciatori con stili e metodologie diverse. Ancora oggi cerco sempre di migliorarmi  "rubando" le cose migliori da ogni collega con cui ho modo di lavorare!
 
 
 
 
 
 

Recentemente hai fatto parte del Team di tracciatori del Raduni della Nazionale Boulder: a livello di esperienza che differenze ci sono tra la tracciatura per un Raduno della Nazionale ed una Gara di Coppa Italia Boulder?

 

Beh le differenze sono molteplici, ed anche i raduni stessi posso essere di varie tipologie. Nell'ultimo raduno per noi tracciatori mancava assolutamente la componente "stress" perché è stato un momento di "allenamento" in cui si è lavorato a stretto contatto con i ragazzi per cercare di far acquisire loro movimenti dove magari fanno più fatica. Nelle competizioni è totalmente diverso, ci sono molte cose a cui pensare, come la gestione dei materiali, proposte motorie, sicurezza e molto altro; in più spesso ci sono degli imprevisti a cui bisogna far fronte. Tutto questo accompagnato sempre da quella sottile linea di incertezza che ti accompagna dall'inizio fino alla fine della gara. Questa sensazione, se pur stressante, è anche la parte bella delle competizioni!

 

 

Erano anche presenti giovani promesse della Nazionale Giovanile: quanto sta crescendo velocemente il livello di questi giovanissimi e come vi regolate quando dovete creare dei boulder per i più giovani?

 

Il livello generale sta crescendo, anche grazie al lavoro che stanno facendo a livello regionale e grazie alla Federazione che sta dando la possibilità ad atleti e tecnici di poter svolgere attività ad altissimo livello come nei raduni. Per quanto riguarda i boulder sicuramente tutto parte dalle indicazioni che ci vengono fornite dallo staff della Nazionale, dopodiché ci si confronta con il proprio team e da lì si parte da un'idea che ogni tracciatore ha nella sua testa. Sicuramente con i più piccoli le difficoltà sono maggiori perché ci sono atleti molto alti e altri un po' più piccolini, quindi cerchiamo sempre di creare movimenti non troppo morfologici per dare la possibilità a tutti di esprimere il proprio potenziale. Un altro fattore importante è la sicurezza: cerchiamo sempre di evitare movimenti particolarmente dinamici o con cadute potenzialmente pericolose in alto.

 

 

 

 

Cosa vuol dire per questi ragazzi e ragazze potersi allenare sui passaggi del tracciatore che probabilmente si occuperà anche delle loro gare (Coppa Italia e Campionato Assoluto)?

 

Per loro è molto importante ed è altrettanto fondamentale avere la possibilità di misurarsi su problemi di tanti tracciatori diversi, perché ognuno di noi ha il proprio stile.In più  in Italia il livello dei tracciatori è davvero molto elevato, quindi è bene prendere quello che c'è di buono da tutti. Ed aggiungerei che anche per noi è importante essere spesso a contatto con gli atleti per avere costantemente dei parametri e dei riferimenti!

 

 

Anche le prese e i volumi possono venire riproposti in gara o si gioca sull’”effetto sorpresa”?

 

Oramai gli atleti conoscono quasi tutte le prese che ci sono in commercio e che spesso ritrovano nelle sale in cui si allenano, diciamo che l'effetto sorpresa siamo noi che le montiamo!

 

 

 

Credits Gianmarco Dodesini Valsecchi

 

 

Qual è lo stile di tracciatura che ti diverte di più e dove riesci ad esprimere meglio anche il tuo stile di arrampicata?

 

Diciamo che lo stile più vicino a me è quello tecnico coordinativo, ma fortunatamente quando traccio riesco a divertirmi e ad esprimermi su ogni stile.

 

 

Sappiamo che nelle gare la presa di “zona” serve a guadagnare qualche punto in più nel caso in cui non si arrivi al top: come nasce il passaggio che farà “da filtro”?

 

In realtà i "filtri" sono almeno due: di solito, quando traccio un boulder, lo divido in due sezioni e una di queste è la "zona". Quindi è come se preparassi due boulder in uno: start-zona zona-top. Grazie a queste due sezioni l'atleta è costretto a rimanere concentrato fino alla fine. Questo non vuol dire che le due parti debbano avere per forza la stessa intensità: si può fare una prima sezione più "scalabile" ma aleatoria, per dare modo di far arrampicare anche la media classifica, per poi rendere la seconda parte più selettiva in alcuni problemi, e viceversa. Quando magari il passo d'entrata è una coordinazione dura, si può decidere di alleggerire la seconda parte del boulder, sempre cercando di non renderlo banale.

 

 

 

 

Quali saranno i tuoi prossimi impegni da tracciatore?

 

Sarò a Prato per tracciare qualche blocco per gli allenamenti della nazionale e poi torno a tracciare qualche giorno tra Brescia,Bergamo e Milano. Per le competizioni nazionali aspettiamo le convocazioni ufficiali, ma ci vedremo sicuramente in una delle tappe come Capo Tracciatore. ;)

 

 

Hai voglia di sbilanciarti e dirci un paio di nomi delle Giovanili da seguire attentamente nelle prossime gare? 

 

Preferirei non entrare nello specifico ma posso dirvi che ci sono davvero elementi interessanti, soprattutto tra i più giovani! ;)

 

 

 

 

Foto credits: Gianmarco Dodesini Valsecchi