Dieci falesie facili per arrampicare a Castelbianco

La zona di Castelbianco è - dai più - considerata come una "zona nuova" di arrampicata, dalla recente chiodatura ed in perpetua fase di sviluppo. La Roc Pennavaire "verticale" presa nel suo insieme ha una storia indubbiamente più recente rispetto ad altre aree della Liguria, ma stiamo comunque parlando di un lavoro di valorizzazione che è iniziato oramai una trentina di anni fa.

 

 

Sulla guida di Il Gecko Edizioni "Roc Pennavaire", fresca di una nuova edizione, puoi trovare tutti i riferimenti più accurati a proposito di sviluppo dei settori e relativi chiodatori, che hanno intuito le prime linee all'inizio degli anni '90. A partire dal 2012 l’associazione Roc Pennavaire, nata per promuovere l’arrampicata sportiva nell’omonima valle, si “prende cura” dello sviluppo di nuove vie e della risistemazione di quelle già presenti, apportando un notevole contributo alla qualità di tantissimi settori ed un sempre maggiore afflusso di arrampicatori in valle.

 

 

Il 2022 è stato un anno di svolta per quanto riguarda lo sviluppo dell’arrampicata dal 6a al 7a, con una quantità impressionante di nuove vie no big attrezzate o rispolverate per far arrampicare in sicurezza anche i climber meno esperti. Grazie al lavoro dell’associazione e degli altri chiodatori volontari, possiamo ora tutti usufruire di otto bellissime vie “facili” nel muro centrale del Terminal, chiodato anni fa ma mai debitamente valorizzato, e di un paradiso dell’arrampicata No Big nel settore destro di Papapuk.

 

 

A seconda del tuo punto di partenza per raggiungere la Roc Pennavaire, ti troverai davanti ad una discreta quantità di tornanti, curve e colli prima di raggiungere la falesia ed il settore desiderato. Nel caso in cui lo “shakeramento” da mal d’auto diventi dirompente, puoi fare una sosta nelle numerose strutture accoglienti e sempre ben disposte verso gli arrampicatori. Troverai alcuni suggerimenti per la sosta (bar, alimentari ed agriturismi) sparsi tra le pagine della Guida e nel retrocopertina “Welcoming Colors”.

 

 

Terminal

 

Iniziamo proprio dal Terminal, un nome che ci ispira viaggi, mete lontane ma soprattutto voli, proprio quelli che danno un po’ di pepe alla nostra arrampicata. Una chiodatura storica “old school”, poi nel tempo rivisitata e – oseremmo dire – “implementata”, ha dato vita ad una delle falesie più emblematiche di Castelbianco.

 

 

Nel settore “classico” troviamo le nuove vie dal 6a al 7a di cui parlavamo nell’introduzione: la lunghezza è considerevole, ossia dai venticinque ai trentotto metri circa (assicurati di avere una corda sufficientemente lunga) e si sviluppa su muri di calcare grigio tecnici e di resistenza.

 

 

Possiamo trovare delle vie interessanti di difficoltà intermedia (si parte però dal 6b/ 6b+) anche nel settore Pukli, con qualche via più corta ma sempre di rara bellissima su roccia di altissima qualità. Generalmente il Terminal è molto frequentato con arrivi e partenze durante i weekend autunnali: la sua esposizione completamente a sud è particolarmente piacevole nelle prime giornate più fresche.  

 

Arvè e Samargatha

 

Una falesia "doppia", magicamente esposta a sud - quindi ideale nelle giornate più fredde - con tiri che variano dal molto facile all'8a, tutti con un'ottima recente chiodatura. Il settore Arvè è, nello specifico, il più adatto per gli arrampicatori alle prime armi, con un'infinità di vie dal 5b al 6a, tutte approssimativamente lunghe una quindicina di metri. I bellissimi muri verticali o leggermente appoggiati offrono anche qualche via più tecnica sulla parete di Sagarmatha, con un exploit verso l'alta difficoltà su una porzione più strapiombante del settore. L'unico fattore a non rendere questa falesia affollatissima è l'avvicinamento: dal parcheggio indicato sulla guida bisogna contare almeno trentacinque o quaranta minuti di camminata.

 

 

Telematica

 

È il settore No Big per eccellenza, con una vastissima possibilità di scelta su tiri di quarto o quinto grado ed alcuni meravigliosi tiri dal 6a al 6b. L'esposizione a sud, l'avvicinamento piuttosto breve e la base in piano, la rendono gettonatissima per un weekend di arrampicata facile e rilassata, magari anche in famiglia. Lo stile è quello classico di Castelbianco, un'arrampicata tecnica sulle ottime prese che solo il calcare ben lavorato dal vento ci sa regalare. Le circa trenta vie che sono state sviluppate in questo settore sono state totalmente richiodate "di fresco" dall'Associazone Roc Pennavaire.

 

 

Enoteca

 

Passiamo ora ad una falesia estiva orientata a nord est che abbonda di vie facili su un bellissimo calcare compatto e dallo sviluppo non esagerato: la lunghezza delle vie si sviluppa tra i dieci ed i diciassette metri, l'ideale per chi non ama le altezze estreme. Lo stile è intenso su muri verticali o leggermente strapiombanti, tecnico ma comunque con una discreta componente di forza.

 

 

Tortuga

 

Una falesia ideale per le mezze stagioni, che resta in ombra al mattino ed accoglie il primo sole intorno alle 12.00 e che vanta un accesso particolarmente veloce (solo cinque minuti dal parcheggio). Le vie sono generalmente molto corte, con qualche exploit sui venti metri solamente per quanto riguarda le ve più difficili (fino al 7c+). In questo settore possiamo trovare più di trenta vie dedicate all'arrampicata No Big, con uno stile divertente che ben si presta anche ai corsi di arrampicata outdoor. Rispetto alle falesie più "centrali" rispetto alla zona di Castelbianco, Tortuga si trova un po' dislocata, vicino alla località di Martinetto.

 

 

Castelbianco

 

Tra tutti i settori qui citati è forse quello dal valore storico maggiore, uno dei primi ad essere stato valorizzato già negli anni '90. Inizialmente la ricerca si è indirizzata verso l'alta difficoltà, con chiodature obbligatorie e gradi molto stretti; anche negli anni 2000 l'esplorazione dei muri più esigenti è proseguita con la creazione di alcune vie estreme, che vantano ripetizioni di nomi a cinque stelle come Stefano Ghisolfi ed Adam Ondra. Questa falesia rappresenta una tappa obbligata per tutti gli arrampicatori forti che cercano di superare il proprio limite con vie boulderose e strapiombanti, ma un recente lavoro di chiodatura l'ha trasformata in una falesia per tutti.

 

 

La nuova area No Big si trova sul lato sinistro della falesia e propone tantissime vie corte dal 5c al 6c+ su roccia compatta ed ideale per chi si avvicina a questo sport. Restano ovviamente validi tutti i vantaggi di questa falesia come l'avvicinamento quasi inesistente, la sua esposizione a sud - ideale nelle mezze stagioni - e la comoda base in piano.

 

 

Placca degli Scorpioni

 

Tecnicamente la falesia si chiama Ciusa, o almeno questo era il suo nome originale negli anni '90, quando questo bel muro all'ombra iniziò ad avere le prime "visite" in ottica di chiodatura. Situato molto vicino al settore più grande di Castelbianco - qui sopra citato-, è stato a lungo considerata la falesia ideale "per scaldarsi" prima di provare le vie più dure. 

 

 

Anche in questo caso l'avvicinamento è minimo, la base molto comoda e la roccia è di ottima qualità. Recentemente è stata richiodata e risistemata ed offre ora una ventina di vie tra il 5c ed il 7b.

 

 

Rocche della Garda - Papapuk

 

Più che una falesia è una barra dove si susseguono diversi settori su muri verticali compatti: qui bisogna strizzarle e saper mettere bene i piedi, ed è per questo che è perfetta per muovere i primi passi verso un'arrampicata tecnica e di posizione.  

 

 

Il settore Papapuk non è tra i più facili in assoluto se parliamo di falesie "No Big", ed è rivolto in particolar modo ad arrampicatori che abbiano già un saldo 6b in tasca. La sua ottima esposizione a sud porta a scegliere questa falesia dopo lunghi periodi di pioggia e nelle ventose giornate invernali. Le vie sono decisamente lunghe e si aggirano tutte intorno ai 32 metri di sviluppo.

 

 

Galera

 

Una bellissima falesia con vista sulla valle sottostante, suddivisa in due settori di cui uno dedicato all'arrampicata sui gradi facili, di cui possiamo usufruire in particolar modo in inverno grazie alla sua posizione soleggiata. Si trova subito prima delle Rocche della Garda, con le quali condivide l'esposizione a sud e la bellezza del posto.

 

 

L'avvicinamento non è dei più brevi visto che parliamo di una camminata di quasi mezz'ora, ma la location merita sicuramente una gita, soprattutto nelle giornate più fredde. L'esposizione particolarmente aperta sulla valle la rende preferibile anche dopo lunghi periodi di pioggia, perché è una delle falesie che ha il pregio di asciugare più in fretta di tutte.

 

 

Arrampicare nell'area della Roc Pennavaire

 

Molti di questi settori sono soggetti a restrizioni durante il periodo della nidificazione dei rapaci: sulla guida troverai comunque tutte le indicazioni da seguire per continuare a poter usufruire di queste falesie senza impattare troppo sull'ambiente naturale. La guida è stata realizzata dagli arrampicatori locali che hanno chiodato molte di queste vie e che continuano a prendersi cura della manutenzione e della chiodatura di vie nuove. Il ricavato di queste guide è quindi utilizzato per finanziare le attività di chiodatura di nuove falesie e di manutenzione dell’esistente, grazie all’Associazione Roc Pennavaire ASD.

 

 

La guida è accurata, con geolocalizzazione di tutte le falesie, esposizione, numero vie per ogni settore ed indicazioni su quelle più consigliate: un lavoro immenso che puoi trovare a questo link.