Boulder: gli highball di Bishop - Oliunìd is history

Le cronache dell'arrampicata narrano che il primo uomo a sbarcare sul paesaggio lunare dei boulder di Bishop sia Smoke Blanchard negli anni ’40, una guida alpina americana che aveva già l’ottica di salire sui massi per puro divertimento. Da lì in avanti Bishop ha avuto uno sviluppo esponenziale, prima negli anni ’70 come “secret spot” di arrampicatori che cercavano un diversivo per le loro vacanze nello Yosemite, poi negli anni ’90 con il primo vero e proprio sviluppo dell’area boulder.

 

 

Agli albori del 2000 Chris Sharma portò Bishop alla ribalta della scena arrampicatoria mondiale, salendo linee super estetiche ed estremamente dure come The Buttermilker V13/8B, o la celebre Mandala V12/8A+, spingendo oltre ogni limite non sono il livello dell’arrampicata mondiale, ma anche l’eco mediatica che questo sport poteva riscuotere. Attirati dalle linee aperte da Sharma, approdarono a Bishop molti altri arrampicatori come Dave Graham, Fred Nicole e Jason Kehl, ognuno portando il proprio contributo alla scoperta di linee sempre più belle. Ma il futuro di Bishop andava verso una direzione ben precisa: gli highball.

 

 

Iniziando a studiare e pulire le linee dall’alto calandosi con una corda, alcuni arrampicatori riuscirono ad economizzare tempo ed energie salendo quelle che sembravano rischiose imprese impossibili: Matt Wilder aprì le danze salendo This side of paradise, V10/7C+, uno spigolo molto alto ed esposto che fino a quel giorno era sempre e solo stato provato dal basso senza successo. Poi fu la volta di James Pearson, che salì l’incredibile The Fall Guy, V9/7C, e fu quindi con l’arrivo di Kevin Jorgenson che ci fu la svolta definitiva verso gli highball estremi.

 

 

Correva l’anno 2007 ed il temerario ragazzo di Santa Rosa, California, andò oltre ogni limite salendo The Beautiful and The Damned, V13/8B: lunghi movimenti su tacche e poi svasi, piedi precari e roccia scivolosa, tutto questo con un bel vuoto sotto ai piedi. Il passaggio fu ripreso dallo staff del film King Lines, che riuscì a filmare la celebre seconda salita di Ethan Pringle.

 

 

Le sfide di Bishop ovviamente sono lontane dall’essere esaurite, e quest’anno è Nina Williams che ha fatto parlare di sé, con la prima incredibile ripetizione femminile di Ambrosia, V11/8A. un impressionante highball di 15 metri su prese scivolose e piedi invisibili.